Il paese dell'anarchia, dellimpunità e del chiagni e fotti

Il paese dell'anarchia, dellimpunità e del chiagni e fotti:

“A Firenze c’è una nuova emergenza sicurezza: riguarda le sponde cittadine dell’Arno, e coinvolge, con un trend di crescita preoccupante, i pescatori fiorentini che subiscono continue aggressioni, estorsioni e furti”. Queste le parole di Alberto Locchi, consigliere del PdL.
Questa mattina a Palazzo Vecchio Locchi ha illustrato il problema in  una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il presidente del “Firenze Carp Fishing Club” Federico Mazzacuva, il vicepresidente Leonardo Verniani, e il consigliere del “Gruppo Siluro Ponte Vecchio” Francesco Di Labio.
Locchi, che sulla vicenda ha scritto una lettera aperta al sindaco Matteo Renzi, ha inoltre inviato una segnalazione all’Asl per denunciare episodi di bracconaggio, sottolineando il pericolo sanitario per la vendita illegale a ristoranti fiorentini del pesce pescato in Arno. I pesci presi in città infatti, sono pregni di metalli pesanti e di scorie, e vanno dunque trattati prima di procedere alla vendita. Oltretutto per la pesca vanno seguite delle regole precise, mentre gli strumenti di cattura usati dai bracconieri vanno dalle canne da pesca alle reti non regolamentari, fino agli storditori elettrici.
La lettera inizia illustrando i punti maggiormente colpiti da questo fenomeno di “brigantaggio fluviale”, che nella zona urbana attraversata dall'Arno va da piazza Poggi al Varlungo e dal ponte sullo svincolo dell'A1 alle piagge.
Riporta, assieme ai rappresentanti di “Firenze Carp Fishing Club” e “Gruppo Siluro Ponte Vecchio” esperienze dirette di estorsioni da parte di coppie o gruppi di extracomunitari (in prevalenza Rom e Cinesi) i quali, con metodi intimidatori che sfociano spesso nelle percosse, si farebbero consegnare dai malcapitati pescatori sportivi (che quindi rigettano il pescato in acqua) sia materiale tecnico che portafogli, e appunto il pesce, che poi vendono nei mercati ittici o ai ristoranti etnici.
Conoscendo poi le usanze e gli orari dei pescatori, i ladri spesso controllano che il malcapitato stia effettivamente pescando per aprirgli la vettura parcheggiata sulle rive dell'Arno e derubarlo. “E non solo – replica Federico Mazzacuva – è capitato anche di trovare la macchina con finestrini rotti a scopo intimidatorio”.
Il testo completo della lettera si può trovare nella sezione “Comunicati stampa” nel sito internet del Comune di Firenze.

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