Curiosita' - Isola delle rose (micronazione)



Mi è stata data questa notizia da un collega e vista la singolarita' della cosa non posso non pubblicarla e segnalarla.



L'isola delle Rose (in esperanto Insulo de la Rozoj), nome ufficiale Repubblica Esperantista dell'Isola delle Rose (esp. Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozoj), fu il nome dato a una piattaforma artificiale di 400  che sorgeva nel mare Adriatico a 11,612 km al largo delle coste dell'allora provincia di Forlì e 500 mal di fuori delle acque territoriali italiane; costruita dall'ingegnere bolognese Giorgio Rosa, il 1º maggio 1968 autoproclamò lo status di Stato indipendente[1][2].
L'Isola delle Rose, pur dandosi una lingua ufficiale (l'esperanto), un governo, una moneta e un'emissione postale[1], non fu mai formalmente riconosciuto da alcun Paese del mondo come nazione indipendente.
Occupata dalle forze di polizia il 26 giugno 1968[3] e sottoposta a blocco navale[4], l'Isola delle Rose fu demolita nel febbraio 1969[1].
L'episodio venne lentamente dimenticato, considerato per decenni solo come un tentativo di "urbanizzazione" del mare per ottenere vantaggi di natura commerciale[5]; solo a partire dal primo decennio del 2000 esso è stato oggetto di ricerche e riscoperte documentarie imperniate invece sull'aspetto utopico della sua genesi.[6]

L'Isola delle Rose si era data un governo, formato da una Presidenza del Consiglio dei Dipartimenti e da cinque dipartimenti, suddivisi in divisioni e uffici. Vi era il Dipartimento Presidenza con a capo Antonio Malossi, il Dipartimento Finanze presieduto da Maria Alvergna, il Dipartimento Affari Interni con a capo Carlo Chierici, il Dipartimento dell'Industria e del Commercio capeggiato da Luciano Marchetti, il Dipartimento delle Relazioni con a capo l'avvocato Luciano Molè e infine il Dipartimento degli Affari Esteri, che aveva al vertice Cesarina Mezzini.

L'Isola delle Rose adottò come propria lingua ufficiale l'esperanto, per sancire nettamente la propria sovranità e indipendenza dalla Repubblica Italiana, nonché per ribadire il carattere internazionale della nuova Repubblica.

L'Isola delle Rose si dotò di una divisa monetaria per i francobolli: il "Mill" (al plurale "Mills"), che fu tradotto in esperanto come Milo (al plurale Miloj).
Il valore del Mill, all'epoca, doveva essere corrispondente a quello della lira italiana, con un cambio 1:1, alla pari: il minor valore di francobolli per posta ordinaria era di 30 Mills quando in Italia era di 30 lire, e i foglietti con 10 valori da 30 Mills, equivalenti quindi a 300 Mills, erano venduti a 300 lire, mentre i singoli francobolli da 30 Mills affrancati su busta e annullati con timbro e data a 150 lire.
Doveva esserci anche un valore "Ros", equivalente a 100 Mills/Miloj e, quindi, a 100 lire. Ma questa divisa per le monete non fu mai attuata.
L'Isola delle Rose non "emise" mai, in conio e stampa, monete e cartamonete, anche se c'era l'intenzione di battere monete metalliche commemorative.
L'Isola delle Rose "emise" un certo numero di francobolli (due serie in cinque emissioni):


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