Filosofia - Il superfluo che aiuta a vivere

Ho trovato al seguente link su Beppegrillo questo post(oramai molto vecchio):


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La sostenibile leggerezza dell'inutile. Il superfluo è importante per non pensare al necessario, per continuare a vivere.
"Mi guardo intorno. Guardo i carrelli nei supermercati. Ciò che traspare dalle sporte (rigorosamente in plastica usa e getta). Sì, i carrelli sono appena più vuoti. Sì, i vestiti sono meno nuovi. Sì, gli sguardi sono bassi e ammosciati. Ma finché in quei carrelli, in quelle sporte, continuerò a vedere lo yogurt che fa cagare, lo snack che fa dimagrire, il detersivo più bianco del bianco, l'additivo dell'additivo, lo straccetto della polvere specifico per angolini morti, i dessert cioccolatosi al cento per cento grassi e zucchero...insomma tutte le porcherie inutili rese indispensabili dal consumismo e dal martellamento tv, allora non potrò fare a meno di continuare a pensare che siamo ancora lontani. Ce ne mancano ancora, di soprusi, di povertà, di disoccupazione, prima che ci svegliamo dal torpore e pensiamo seriamente a ribellarci." milena d., savona

Ecco un commento interessante:


Cara Milena,il consumismo è il riempimento dei vuoti che sono in noi. Meno stiamo bene con noi stessi, più cerchiamo compensazioni nell'avere,perchè ci manca l'essere.Succede quando non capiamo chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo e cerchiamo di riempire l'oggi,in modo sbagliato.Secondo un concetto yoga,l'umanità stà bene se ha sviluppato in modo equilibrato il corpo,la mente e lo spirito. Oggi però curiamo molto il corpo,meno la mente,quasi niente lo spirito. La conseguenza si chiama consumismo.

1 commento:

  1. "Ce ne mancano ancora, di soprusi, di povertà, di disoccupazione, prima che ci svegliamo dal torpore e pensiamo seriamente a ribellarci."
    I nostri nonni, o genitori, hanno vissuto la guerra con la povertà, la disoccupazione ed i soprusi. E' bastata una generazione per azzerare il tutto. Il consumismo è un po' anche figlio di se stesso, un'abitudine che come tale diventa "necessaria", indipendentemente dalle proprie debolezze e vuoti interiori.

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