Notizia presa da qua
Nuove importanti rivelazioni pubblicate sul sito di WikiLeaks: i presunti accordi fra gli Stati Uniti e i cacciatori giapponesi di balene, la raccolta di DNA degli emissari di alcuni paesi e la vicinanza fra il Vaticano e gli ambienti pro-OGM.
Fra la montagna di documenti riservati della diplomazia statunitense pubblicati dal sito WikiLeaks, emergono rivelazioni anche sulle questioni planetarie di DNA, clima e cibi geneticamente modificati.
Spunta un tentativo di accordo fra gli Stati Uniti e il Giappone sulla libertà di caccia alle balene. In buona sostanza, il paese del Sol Levante avrebbe potuto continuare a uccidere i mammiferi (seppure in quantità minore e senza accampare la scusa poco credibile della “ricerca scientifica”) e gli Stati Uniti, in parallelo, avrebbero legalizzato la caccia “sostenibile” ed emanato leggi per la “sicurezza dei mari”. In altre parole, si sarebbero sbarazzati di chi rende difficile la vita ai cacciatori di balene fra cui l’ONG Sea Sheperd. A benedire l’accordo ci sarebbe stato il segretario di Stato americano, Hillary Clinton.
Nuove rivelazioni da WikiLeaks
Ancora più clamorosa sembra la rivelazione secondo cui il dipartimento di Stato a stelle e strisce avrebbe tentato di raccogliere informazioni biometriche - impronte digitali, immagini facciali, la scansione dell’iride e il DNA - degli emissari dei paesi in Africa meridionale, Medio Oriente, Sud-Est asiatico, Cina e Cuba.
C’è anche un riferimento al Tibet e alla Cina. Secondo il Dalai Lama, riporta un cable WikiLeaks, i problemi ambientali - dal disboscamento ai cambiamenti climatici fino all’inquinamento - sarebbero più pericolosi e dannosi e metterebbero ancora più a rischio il suo paese delle politiche repressive della Cina. E che dire della presunta vicinanza fra il Vaticano e gli ambienti a favore degli organismi geneticamente modificati? Di mezzo ci sarebbero gli Stati Uniti che, per far passare il concetto degli OGM, ne avrebbero a più riprese sottolineato l’importanza per la crescita e il riscatto dei paesi in via di sviluppo.
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