Report - Il cibo per cani il vero business

Segnalo questo interessante articolo di Report sui cani e gatti ed il loro cibo, un business che non conosce crisi.

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-6725ab3f-7f78-460f-a773-2cae8e4e5704.html

Centoventotto milioni di euro spesi solo per gli snack per cani e gatti.
Può sembrare una cifra eccessiva ma non è nulla rispetto al miliardo e ottocento milioni di euro che spendono i 14 milioni di proprietari di animali da compagnia.
Un settore che non soffre la crisi dei consumi e che è in costante crescita. Questo grazie a straordinarie operazioni di marketing, e a una normativa a maglie larghe che consente etichettature troppo generiche e l'utilizzo di materie prime che non rispondono agli stessi criteri di quelle certamente più sicure per l'alimentazione umana, i cui avanzi vengono buttati in pattumiera (per un valore di 8 miliardi di euro).
L'inchiesta di Sabrina Giannini cerca di fare luce su un settore poco trasparente: tutte le aziende produttrici contattate, in Italia, Europa e Stati Uniti, hanno rifiutato di mostrarci gli stabilimenti, così come i loro fornitori di scarti di macellazione e farine di carne. Infine l'ultima novità del mercato che vede in competizione le multinazionali: le diete a supporto delle patologie che colpiscono cani e gatti. Alimenti molto costosi che suscitano dubbi.

Il testo integrale:

http://www.rai.it/dl/docs/1449432358651troppa-trippa-report.pdf



Religione - Pasqua 2016

Ecco qualche articolo del blog passato sulla Pasqua e Resurrezione di Cristo.

Buona lettura e buona Pasqua di vera Resurezzione 2016.

La Resurrezione, pittura di Carl Heinrich Bloch (1834-1890, Denmark)

Dal seguente articolo, estrapolo il seguente trafiletto:

La fede cristiana ed in particolar modo quella cattolica ha sempre messo molto risalto sulla croce di Cristo, questo proprio basandosi sulla seguente citazione (ed anche altre)

“ «Chiunque vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua perché chiunque vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e dell’evangelo, la salverà.” (Mar 8:34-35

Ma il focalizzare soltanto sulla croce e la sofferenza, a mio avviso, ha portato, e soprattutto porta, le persone a pensare che solo soffrendo, mortificandoci ed essendo tristi troviamo la nostra vera strada.

Questa è una grava mancanza, perchè prendendo spunto dal significato del simbolo del Thaoin cui il bene ed il male sono sempre strettamente interconnessi e nel nero [il male] c'è sempre un punto di bianco [il bene] e nel bianco [la felicità] c'è sempre un punto di nero [sofferenza]) 

E' certamente vero che tutta la religione cristiana perderebbe la sua essenza se mancasse il fulcro, il punto nevralgico, e cioè il riferimento alla "RESURREZIONE DI CRISTO"A seguito di ciò abbiamo la certezza che il male non è piu' forte del bene, che satana non è piu' forte di Dio, che da ogni sofferenza/disgrazia (vedi la passione e morte di Cristo) abbiamo la certezza di avere l'opportunità, sempre e comunque, di avere un guadagno (la Resurrezione significa questo)

Religione - Disquisizione teologale sulla resurrezione di Cristo e Dipinti

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Religione - Disquisizione della Resurrezione di Cristo Dai «Discorsi» di san Massimo di Torino, vescovo

Religione - Disquisizione teologale sulla resurrezione di Cristo e Dipinti

Dall' «Omelia sulla Pasqua» di Melitone di Sardi, vescovo (66-67; SC 123,95-101)

Pasqua 2012 - Il Signore è risorto! È veramente risorto! Allelúia

Pasqua 2012 - Dall'omelia della veglia di Pasqua di Benedetto XVI

Pasqua 2012 - Dall'omelia di Pasqua di Benedetto XVI

Dall' «Omelia sulla Pasqua» di Melitone di Sardi, vescovo (66-67; SC 123,95-101)

Messa in latino di pasqua 2010 Tridentina

Aforisma del 12.09.2015 considerazioni teologiche

Religione - La croce spiegata da Travaglio

Musica - Boban Marković e messaggio filosofico del giorno

Umor - La presentazione di Aprile 2016




In una veloce sintesi il direttore del Vernacoliere, Mario Cardinali, presenta il suo editoriale e i suoi pezzi satirici sul Vernacoliere di Aprile.

Comunque il Vernacoliere è sempre all'avanguardia nel dare messaggi di notevole umorismo ma, ad un attenta lettura, di grandi messaggi che necessitano solo che chi lo legge non si fermi alla nuda apparenza.

Ecco qualche locandina.


Religione - i giusti perseguitati ed il coraggio della verità

Interessanti brani e riflessione:


PRIMA LETTURA (Sap 2,1a.12-22)
Condanniamolo a una morte infame.
Dal libro della Sapienza
Dicono [gli empi] fra loro sragionando: "Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d'incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l'educazione ricevuta.
Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso figlio del Signore.
È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile solo al vederlo, perché la sua vita non è come quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade.
Siamo stati considerati da lui moneta falsa, e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure.
Proclama beata la sorte finale dei giusti e si vanta di aver Dio per padre.
Vediamo se le sue parole sono vere, consideriamo ciò che gli accadrà alla fine. Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari. Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione. Condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
Hanno pensato così, ma si sono sbagliati; la loro malizia li ha accecati.
Non conoscono i misteriosi segreti di Dio, non sperano ricompensa per la rettitudine né credono a un premio per una vita irreprensibile.
Parola di Dio.

VANGELO (Gv 7,1-2.10.25-30)
Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne.
Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere?
Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
Parola del Signore.

OMELIA
Il libro Sapienziale, nella prima lettura, trasmette un giudizio di condanna emesso da "empi" nei confronti di un giusto, la cui condotta è un rimprovero severo: "Ci rimprovera le trasgressioni della legge e ci rinfaccia le mancanze contro l'educazione da noi ricevuta. Proclama di possedere la conoscenza di Dio e si dichiara figlio del Signore". In queste righe si avverte una anticipazione profetica del destino di Gesù e delle accuse che gli furono mosse ripetutamente: rancori, insidie, insulti, fino alla condanna a morte. Ma l'autore conclude: La pensano così, ma si sbagliano; la loro malizia li ha accecati. Non conoscono i segreti di Dio; non sperano salario per la santità né credono alla ricompensa delle anime pure". Nel Vangelo Giovanni attesta la serenità di Gesù, che prosegue tranquillamente la sua missione e si sforza di far capire la sua origine e identità: "Chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato". Quel coraggio nel proclamare la verità, è un dono di Dio; è anche il risultato di una riflessione perseverante sul nucleo di fede. Il cristiano, sull'esempio di Gesù, è credibile se è davvero credente. La vera fede è lontana dalla magia o dalla religiosità emotiva. (Padri Silvestrini)