Tumore causato dal cellulare: il tribunale di Brescia riconosce risarcimento

Tratto da questo articolo

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Per la prima volta in Italia, i giudici hanno documentato il rischio aggiuntivo per i tumori cerebrali e, in particolare, per il neurinoma, dopo dieci anni di esposizione alla radiofrequenze emesse dai telefoni cellulari.

La Corte d’Appello di Brescia, infatti, ha riconosciuto l’invalidità all’80% a un manager che per 12 anni, dal 1991 al 2003, ha utilizzato il telefono cellulare e il cordless per una media di 5-6 ore al giorno e che ha sviluppato due neoplasie. Secondo la sentenza, c’è un nesso causale tra l’attività lavorativa e le affezioni denunciate. L’INAIL, l’Istituto Nazionale Infortuni sul Lavoro, è stato così condannato a riconoscere al dirigente una rendita pari all’80% di invalidità, cui si aggiungono gli arretrati e gli interessi maturati nel corso della battaglia legale iniziata nel 2003.

Sulla base degli studi indipendenti più recenti, condotti tra il 2005 e il 2009, la Corte d’Appello di Brescia ha stabilito che il nesso, quanto meno concausale, dell’esposizione alle radiofrequenze nella genesi della neoplasia è documentato, anche perché, si legge nella sentenza, i due tumori del dirigente appartengono al medesimo distretto corporeo e si sono manifestati in una porzione ben definita e ristretta dello spazio endocranico, certamente compromessa dal campo elettromagnetico che si genera per l’utilizzo di cellulari e cordless.

La difesa dell’INAIL, invece, si basava su uno studio del 2000 dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che secondo la corte non tiene conto dell’uso più recente, ben più massiccio e diffuso di tali dispositivi, e su uno studio dell’IARC (International Agency for Research on Cancer), co-finanziato dai produttori di telefoni cellulari.

Giustizialista? "Ma mi faccia il piacere"

Tratto dal fatto quotidiano il Fatto il seguente trafiletto:

E poi qualcuno mi dice che sono giustizialista.... "Ma mi faccia il piacere" - come diceva il grande Toto' - Sono i fatti che contano le parole sono solo parole.

<... A bordo della sua Mercedes nera Simone Castello (un ex iscritto al Pci-Pds diventato un colonnello di Bernardo Provenzano) ascolta così il capo del clan di Villabate, Nino Mandalà (nel 1998 membro del direttivo provinciale di Forza Italia), mentre sostiene di aver “fatto piangere”, l’ex ministro Enrico La Loggia. “Gli ho detto: Enrico tu sai chi sono e da dove vengo e che cosa ero con tuo padre. Io sono mafioso come tuo padre. Ora lui non c’è più, ma lo posso sempre dire io che tuo padre era mafioso” racconta Mandalà al compare aggiungendo che La Loggia, in lacrime, si sarebbe messo a implorare: “Tu mi rovini, tu mi rovini”. In questo caso la minaccia (smentita da La Loggia, che però ammette l’incontro) è quella di svelare legami inconfessabili. Un po’ quello che sta accadendo in questi mesi con Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi che, secondo molti osservatori, starebbero subendo una sorta di ricatto. Dell’Utri, dicono i giudici, ha stretto un patto con i clan. Un patto non rispettato o solo in parte. E così adesso, visto che è difficile organizzare un attentato ai suoi danni (nel 2003 Dell’Utri e una serie di avvocati parlamentari erano stati inclusi dal Sisde in un elenco di personaggi politici che la mafia voleva ammazzare perché di fatto considerati traditori), la vendetta potrebbe passare attraverso le rivelazioni nei tribunali. Fantascienza? Mica tanto. Perché, almeno nel caso di Dell’Utri, ogni volta (o quasi) che intercetti un telefono di un presunto uomo delle cosche, corri il rischio di ascoltare la sua voce. È successo nell’indagine su Di Girolamo (vedi articolo a pagg. 4-5 de Il Fatto Quotidiano del 25 febbraio 2010). Ed è accaduto due anni fa, poco prima delle elezioni, con gli affiliati del clan Piromalli. Il loro referente Aldo Micciché (vedi articolo a fianco) chiamava il senatore in ufficio dal Venezuela, mentre a uno dei ragazzi della ‘Ndrina Dell’Utri affida il compito di aprire un circolo del Buon governo a Gioia Tauro.

Ovvio che tanta disponibilità al dialogo (Dell’Utri si è giustificato dicendo che lui “parla con tutti”) anche se non dovesse nascondere accordi illeciti, espone quantomeno al rischio di pericolosi equivoci. Se alla Camera entra una bella ragazza di Bagheria, priva di esperienza politica, come Gabriella Giammanco (Pdl), e poi si scopre che suo zio, Michelangelo Alfano, è un boss condannato in via definitiva, è chiaro come qualcuno nelle famiglie di rispetto possa pensare (sbagliando) di trovarsi di fronte a una sorta di messaggio. E se nel governo siede ancora un sottosegretario, Nicola Cosentino, con parenti acquisti detenuti al 41-bis e una richiesta di arresto per Camorra che pende sulla sua testa, è inevitabile che gli uomini di panza considerino il premier un loro amico. Un politico come tutti quelli con cui i patti sono stati siglati con certezza. E ai quali, parafrasando Al Capone, si può sempre gridare, in caso di cocente delusione: “Sei solo chiacchiere e distintivo”. ...>

Mauro Corona

Qualche anno fa guardando per caso la televisione ho visto l'intervista di Daria Bignardi ad un tipo strano di nome Mauro Corona, sono stato ad ascoltare sorpreso, ma man mano che l'intervista andava avanti mi sono sorpreso di tante verità, riflessioni e profondità d'animo di una persona che se la vedi per strada gli daresti due lire. Qui si può trovare uno stralcio della sua intervista:

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Mauro Corona è nato nel 1950 a Erto. Da ragazzo
ha lavorato come boscaiolo e ha cominciato ad
intagliare il legno, fino a quando lo scultore
Augusto Murer ha intuito il suo talento e lo ha
accolto nel suo studio di Falcade, dove Mauro
Corona ha approfondito la tecnica e l'arte che gli
hanno permesso di diventare uno scultore ligneo tra
i più apprezzati in Europa. Alpinista e
arrampicatore, ha aperto centinaia di itinerari sulle
Dolomiti d'Oltre Piave. Ha collaborato, insieme
all'Associazione Tina Merlin, alla realizzazione del
film di Renzo Martinelli Vajont, girato negli stessi
luoghi raccontati in tutti i suoi libri seguiti
all'esordio narrativo del 1997 con Il volo della
martora (ora ripubblicato nei Miti Mondadori).
Sono seguiti Di legno e di pietra (Mondadori 2003),
a lungo in testa alla classifica dei libri più venduti,
"Aspro e dolce" Il romanzo di una vita. La festa e la
morte nel fondo di un bicchiere (ed. Mondadori
2004), "Storie del bosco antico" (ed. Mondadori
2005), L'ombra del Bastone (ed. Mondadori 2005),
Vajont: quelli del dopo (Ed.Piccola Bibioteca Oscar
Mondadori 2006)
Sono salito fino a Erto, paese che porta ancora oggi
le ferite della gigantesca e mortifera ondata del
Vajont, per incontrare Mauro Corona. Avevo letto
tutti i suoi libri e mi erano piaciuti molto: mi ero
fidato di Magris, il fine germanista e critico
triestino che, presentando il primo libro dello
scalatore, aveva scritto che “Corona è scrittore
scarno e asciutto, e insieme magico nell'essenzialità
con cui narra storie fiabesche e insieme di brusca,
elementare realtà. I suoi racconti hanno l'autorità
della favola, in cui il meraviglioso si impone con
assoluta semplicità, con l'evidenza del quotidiano.
In loro c'è comunione con la natura, col fluire
nascosto e incessante della vita, e un'infinita,
intrepida solitudine”. Il “personaggio” Corona,
però, mi prendeva meno, forse per via dei capelli
lunghi, della bandana sulla fronte e della canotta,
portata anche d’inverno. Alcune interviste lette
recentemente mi avevano poi fatto pensare che,
oramai, fosse caduto nella trappola del successo (e
che successo! Con l’ultimo testo, pubblicato da
Mondadori, Corona ha venduto più di seicentomila
copie di libri) Persino il suo sito mi infastidiva:
www.dispersoneiboschi.it , con quel tono esagerato,
forzatamente eccentrico. Insomma: mentre mi
arrampicavo con la macchina sopra Longarone,
passando vicino alla Diga, mi chiedevo quanto sarei
riuscito a sopportare un personaggio che sembrava
essersi “costruito” ad arte, che risponde “avanti” al
telefono e, se la giornata non è delle migliori,
complice una notte trascorsa con gli amici in
osteria, è capace di mandarti a quel paese. Avevo
calcolato i tempi tecnici dell’intervista. Qualche
domanda e, se il clima dell’incontro non fosse stato
dei migliori, tanti saluti e arrivederci a chissà
quando. L’incontro, invece, mi ha spiazzato. Non
solo perché è durato un giorno intero ma perché ho
incontrato un uomo migliore anche del suo
“personaggio”: complesso e ruvido ma autentico e
sincero. Non è stato subito così: all’inizio, c’è stata
una certa diffidenza che si è sciolta presto,
diventando, via via, confidenza, quando gli ho
regalato la raccolta di poesie di padre Turoldo (suo
insegnante al Collegio don Bosco di Pordenone).
Mauro ha accettato di mettersi in gioco, con
profonda umanità e schiettezza. Ho scoperto così un
uomo colto, molto colto, appassionato di libri,
profondo conoscitore della letteratura mitteleuropea
e sudamericana, capace di citare a memoria intere
pagine di Walser, Brodskij, Steiner o di Borges.
Abbiamo dialogato a lungo nella sua splendida e
disordinata bottega studio tra grandi statue di legno,
fogli di schizzi e disegni e centinaia di libri. Mauro
era tornato il giorno prima dalla Buchmesse di
Francoforte, dove aveva tenuto una conferenza al
Centro Culturale Italiano.

Non hai paura, qualche volta, del successo imprevisto che ti è cascato addosso?

Cerco di tenerlo lontano il più possibile...

Come fai?

Fuggo a scalare e faccio di tutto per non farmi
trovare. Sto via anche un mese nella mia baita in
mezzo ai boschi. E poi schivo le occasioni che non
trovo intelligenti. Vado a seminare solo quando
serve e per quel poco che mi serve: ho tre figli
all’Università da mantenere. Comunque questa
gloria che mi è capitata addosso non mi convince.
Spesso mi dico che è venuto il momento di lasciare
tutto e di andare da qualche parte a vangare il
campo, a costruire una baracca, perché c’è gente, da
qualche parte, che potrebbe aver bisogno di me…
Sento un debito che vorrei onorare…

Anche scrivere libri può essere un modo per restituire qualcosa…

No! Bisogna dare una mano: quando vedo quei
poveracci che arrivano con un barca e sprofondano
in mare aperto… è gente che ha un’anima! E poi un
Borghezio qualsiasi mi viene a dire “affondate
quelle navi”.. Allora mi sento ribollire dentro, scatta
“l’aquila” che è in me.. Quando penso che quella
gente ha perso figli e parenti, che non sa più dove
sono, mentre, noi, qui a gozzovigliare… Dovremo
renderne conto!

Nell’ultimo libro fa spesso capolino la
fede...

La fede è un grande tema. Io sono un peccatore,
però per tradizione e per convinzione sono convinto
dell’esistenza di Dio… Un giorno sono salito sul
Campanile di Montanaia insieme al mio amico Erri
De Luca. Ad un certo momento Erri mi ha detto:
"Ho visto tracce dell'orso, ma non ho visto l'orso".
Gli ho risposto: "Ma se hai visto tracce c'è anche
l'orso... non può essere la gallina se è la zampa
dell'orso...”. Anch’io ho trovato in giro troppe
tracce per poter dubitare… Inoltre credere mi aiuta
a non coltivare i falsi miti come quello di pensare
che la vita sia solo conquista, roba, soldi, fama, o
che non valga la pena di viverla nel rispetto e
nell’affetto.

Anche se….

Anche se…
Mi piacerebbe che i preti imparassero a stare un po’
di più con la gente. Spesso invece sono lì con il dito
puntato. Sai cosa diceva Brodskij: “Attenzione al
dito inquisitore… Sempre lì…”: bisognerebbe
essere meno sentenziosi e capire di più la fatica
delle persone.

Non ha mai dei periodi di paura.. ?

Paura ce l'ho ogni volta che mi sveglio. Soprattutto
paura della morte: mia e delle persone a cui voglio
bene. E’ la paura che mi spinge ad agire. Questo è il
prezzo che dobbiamo pagare per essere al mondo...
Guardo spesso questa piccola statuina che ho
costruito con il filo di ferro e del nastro isolante
nero e che rappresenta una signora con la falce,
simbolo della morte. E’ come se mi dicesse:
“Guarda arriva. Sta attento e vedi di non fare troppo
il gradasso”. Dalla montagna, dal legno, ho
imparato che per vivere bene dobbiamo imparare a
togliere. Invece noi, al contrario, accumuliamo,
proprio per paura della morte, per esorcizzarla.
Sono stato recentemente a Milano e ho visto una
città caotica, piena di gente che corre e investe. Per
fare che? Investi in tempo libero! Bisogna spegnere
lampadine e non fare centrali
elettriche o atomiche, bisogna
tornare all’essenziale altrimenti
non ce la faremo più. Io ho
deciso di portare a termine
questi ultimi libri e poi smettere
di scrivere.

Non ti reputi uno
scrittore ?

No!

Magris però ha scritto delle cose belle su di te

Ma uno non può reputarsi uno
scrittore. Mi sento, piuttosto,
uno scultore, perché ho
cominciato da bambino a
manovrare legni, a modificare
tronchi, che già sono belli di per
sé. Invece come scrittore, mi
ritrovo in quello che ha detto il
grande Borges: "Vedo me stesso
essenzialmente come lettore. Mi
è accaduto di avventurarmi a
scrivere, ma ritengo che quello
che ho letto sia molto più
importante di quello che ho
scritto". Geneticamente sono uno scultore: lo era il
mio bisnonno, il mio nonno e pure mio padre. In un
tempo in cui tutto è di plastica provo piacere a
lavorare il legno...

Scolpire cosa vuol dire ?

Adesso te lo dico: mi da una gioia…! Guarda, io
uso poco questa parola eppure è quello che provo
ogni volta che lavoro il legno. Quando scolpisco
non mi sento un fallito! Perchè vedo che da un
tronco viene fuori un visetto, una figura e penso che
mi sento vivo, che non son vissuto invano... che non
ho fallito... Ma questo ha significato per me stesso,
non serve per dimostrare che son bravo. Dobbiamo
smetterla di educare bambini convinti di essere
sempre i migliori. Un carpino non può essere un
faggio. Potrà fare cose stupende, ma sarà sempre
diverso dal faggio. Un giovane che mira a vincere
ha già perso tutto, è sulla strada sbagliata, dovrà
sempre fuggire da se stesso. Non a caso, nel mio
ultimo libro, parlo delle scalate ma soprattutto dei
fallimenti. Quelli che, normalmente, un alpinista
non racconta mai.
Insomma, bisogna non avere paura di
essere quello che si è…
Naturale! Lo predico sempre ai ragazzi che incontro
nelle scuole. Siate autentici, naturali. Oggi non
affronto più una situazione con l’obiettivo di
vincere a tutti i costi. Anche quando sono salito su
una montagna difficile o apro una via non scrivo:
“attaccammo la montagna!” ma, piuttosto,
“chiedemmo permesso, se ci lasciava salire”…
Questo vale anche nelle relazioni.

Ma secondo te educare è ancora possibile ?

Si! Bisogna farlo presto: con i bambini piccoli,
tra i tre e i sei anni. Dopo, sono rovinati,
camminano sulla strada scelta… Bisogna
insistere con il perdono. Dire loro che vale più
del rancore. Solo allora un bambino cresce con
la convinzione che si deve e si può perdonare
e... si applica. Invece, gli adulti insegnano a
vendicarsi. Gli stessi genitori dicono ai loro
figli “se subisci uno sgarro, fagliela pagare!”
Altro che bandiere della pace esposte sui
balconi…! Il gatto del vicino attraversa il tuo
orto e tu gli uccidi il gatto... In questo modo si
arriva alla guerra. Le bombe vengono dopo. Se
non partiamo dalle cose piccole, il resto è tutta
demagogia.

Insisti molto sull'idea di "togliere".

Come una scultura nella vita bisogna
togliere... invece noi continuiamo ad
aggiungere...
Se hai, devi difenderti e ti aumentano le ansie...

Tu sei capace di perdonare?

Ho imparato a poco a poco. In un mio libro
racconto di una donna che, quando ero piccolo, mi
vide prendere dalla discarica un paio di scarpe da
bambino che lei aveva gettato. “Sono mie”, mi
gridò e mi obbligò a lasciarle lì. Non l’ho più
perdonata e le ho tolto il saluto. Credo di averla
odiata e ogni qual volta la incontravo provavo un
moto di rabbia e di ribrezzo. Ora è morta e il
pensiero di lei mi rincorre spesso. Avrei potuto
berci un caffè insieme, rivolgerle la parola. Adesso
che è mancata, sento che la prenderei in braccio,
con dolcezza. Ma non l’ho fatto: sono l’uomo dei
treni perduti…

Sei l'uomo dei treni perduti?

Eh sì, ma non quelli delle occasioni di denaro o dei
"Maurizi Costanzi Show": i treni dell'affetto, i treni
delle cose che contano….

Eppure tu sostieni che l’uomo deve “bastare a se stesso”….

La mia filosofia è diversa, non è un atto di egoismo.
Lo ripeto sempre: “Io mi basto” e questo dovrebbe
valere per tutti, perché se uno basta a sé, non vive
dipendenze, da via tutto il resto. La completezza ti
fa aprire, senza risentimento, agli altri. La teoria del
"bastarti" fa si che tu sia invulnerabile, per cui
diventi scanzonato e generoso. Il “bastarsi" è la non
dipendenza da: io ti posso fare otto giorni di sbornie
e otto mesi solo ad acqua...

Spiegami meglio…

Vedi, la vita è sospesa a un filo: dipendiamo dagli
eventi. Ma è chiaro che il verbo dipendere riporta
all'idea di pendere a un filo, e di pendere in quanto
dipendere. Come intuiva il grande Michelstaedter,
noi siamo come un peso che “pende a un gancio, e
per pender soffre che non può scendere: non può
uscire dal gancio, poiché quant'è peso pende e
quanto pende dipende”. Chi cerca la felicità ha già
sbagliato, perché ha bisogno di qualcosa, dipende
da qualcosa.... Uno esiste! E’ chiaro che se mi
muore un figlio, sarò straziato, ma non mi sparo...
In un libro, racconto la storia della Giobba, una
donna di qui che perse nove figli maschi. Ogni volta
lei diceva: “Così vuole Dio”, e ogni mattina, pur
piena di dolore, risorgeva. Il dolore se l'è portato
avanti fino quasi a cent'anni però non è rimasta
annientata. So che non è facile capire questo:
anch'io ho i miei problemi... sono l'uomo più
incoerente del pianeta, eppure ogni giorno devo
trovare la forza per ripartire. Io sono quello che
nasce la mattina.. Pessoa diceva: "Siamo una
moltitudine". E’ la fantasia della vita che ci obbliga
a rispondere, in maniera diversa, al nuovo giorno.

Nei tuoi racconti ci sono tanti tipi
originali. Persone un po’ diverse che
però fanno la ricchezza di un paese, di
una comunità. Oggi viviamo una grande
omologazione….

E’ vero quanto dici. E’ il famoso globalismo che ha
portato con sé l’appiattimento di genti e culture,
anche se non lo si deve combattere spaccando
vetrine altrui. In questi paesi, fino a non molto
tempo fa, c'erano un mucchio di persone originali.
Musicisti: c'era uno che cantava in modo perfetto la
Tosca dalla A alla Z; gente di cultura, che leggeva:
io ho libri del Settecento ereditati da mio nonno.
Oggi invece c'è un appiattimento, anche perché
siamo presi tutti dalla smania di diventare famosi, di
essere pezzi unici! E’ la cattiva cultura della
televisione. Tra “l’uomo che non deve chiedere
mai” e “il tonno che si taglia con un grissino”
abbiamo cresciuto generazioni che non godono di
quanto fanno ma pensano le loro abilità in funzione
di quanto possano rendere. Quando uno scopre che
non può suonare la chitarra come John Lennon
subito smette. Ma suona per te, per il gusto di
imparare.. Certo, per fare questo, ci vuole fatica.
Parola che noi abbiamo bandito dal vocabolario…

In che senso?

La fatica è l’unico modo per imparare a vivere.
Per vivere bene. La fatica è la medicina del
pianeta… Ti rilassa! La fatica è come vangare
la terra con la pala: la terra si sente viva.
Quando vango la terra con fatica, voglio bene
alla terra, e lei lo sente. Fare fatica è voler
bene a ciò che si fa, e dopo la fatica il corpo si
rilascia, dà spazio alla mente, non le impone
nevrosi e impazienze. Il corpo dell'uomo come
quello degli animali va usato, deve bruciare.
Come la terra: va usata…

Ecco perchè danno importanza alle votazioni all'estero

Tratto dall'articolo del sole24ore:

Il ruolo del senatore Di Girolamo
Il senatore del Pdl è accusato del reato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio transanzionale. Di Girolamo è anche accusato di avere violato la normativa elettorale «con l'aggravante mafiosa». La sua elezione nel collegio estero di Stoccarda sarebbe stata favorita da un broglio elettorale realizzato dalla famiglia Arena, della 'ndrangheta di Isola Capo Rizzuto. La 'ndrangheta avrebbe acquistato numerose schede elettorali tra gli immigrati calabresi a Stoccarda, apponendo sulle schede il voto per Di Girolamo. Sponsor di questa operazione di supporto nell'elezione del parlamentare, sarebbe stato l'imprenditore romano Mokbell, coinvolto anche lui dell'operazione Phunchard-Broker. Mokbell, in passato, aveva fondato il movimento Alleanza Federalista del Lazio e poi un partito federalista. La richiesta di arresto nei confronti di Di Girolamo dovrà adesso essere esaminata dalla Giunta per le Elezioni e delle Immunità del Senato.

Gli sciacalli che ridono alla notizia del terremoto all'Acquila

Riporto alcuni passi che mi hanno colpito per poter leggere gli articoli integrali basta andare qui e poi qui


"Quelli che ridevano, la notte del terremoto, in Abruzzo ci sono stati e ci hanno lavorato. Dall’inchiesta sul G8 riemergono le intercettazioni che smentiscono le dichiarazioni di Gianni Letta. Piscicelli e altri imprenditori indagati operano nella ricostruzione. La toscana Btp sbarca in città grazie al consorzio Federico II di Barattelli, Marinelli e Vittorini"

"L’AQUILA. Ridevano e lavoravano, coronando il loro sogno. «Qua possiamo piglia’ quello che ci pare». «Qua c’è da fare per 10 anni». Le intercettazioni svelano che gli imprenditori-sciacalli non solo hanno riso nel letto, la notte del terremoto, ma hanno anche raggiunto l’obiettivo di prendere soldi, pubblici e privati, dalla grande torta degli affari della ricostruzione in Abruzzo. Il comizio di Gianni Letta («Nessuna di quelle persone e imprese ha messo mai piede all’Aquila e non hanno avuto e non avranno un euro») è di 5 giorni fa. Ma pare lontanissimo.

AL LAVORO. Sciacalli al lavoro nel cratere, nonostante quella che Letta ha definito «la gestione oculata di Bertolaso». Francesco Maria De Vito Piscicelli, l’imprenditore che avrebbe riso la notte del terremoto parlando col cognato Pierfrancesco Gagliardi pensando agli affari che avrebbe potuto realizzare, tre giorni dopo il terremoto rincara la dose quando afferma che già gli sono stati chiesti «sei escavatori e venti camion». L’intercettazione è inserita nell’inchiesta di Firenze sui grandi appalti in cui Piscicelli è indagato."

Intervista a Battiato

Ho letto qualche tempo fa un'intervista a Battiato molto interessante, la potete leggere integralmente qui.

Riporto qualche trafiletto che mi ha colpito:

"...Ha votato alle primarie del Pd?

“Sì, per Bersani. Non che sia il mio politico ideale, ma mi sembra un tipo in gamba. Forse l’ho fatto perché almeno, in queste primarie, il voto non era inquinato. Non è poco, dalle mie parti, dove alle elezioni politiche e alle amministrative i seggi sono spesso presidiati da capibastone e capimafia che ti minacciano sotto gli occhi della polizia”..."

"...Non teme, con una canzone così “schierata”, di perdere il pubblico berlusconiano?

“Mi farebbe un gran piacere. Se invece uno che non mi piace viene a dirmi di essere un mio fan, sinceramente mi dispiace”. .."

L'Aquila un'altro miracolo della Propaganda Berlusconiana

Riporto i dati dal sito della protezione civile ed un bell'articolo riportato dal fatto quotidiano di una lettera di una terremotata

• Cittadini aquilani In Autonoma Sistemazione 30.636 (questi sono i cittadini che non avendo la possibilità di rientrare in casa, hanno trovato una sistemazione in maniera autonoma e percepiscono un piccolo contributo mensili che, tra l’altro, è fermo al mese di ottobre)

• Cittadini aquilani nel progetto C.A.S.E 12.059: si tratta dei cittadini la cui casa è risultata inagibile per danni strutturali (abitante sia in centro che in periferia) e quindi hanno avuto accesso alle nuove abitazioni, quelle delle new-town, insomma quelle del miracolo aquilano (il progetto faraonico)..

• Cittadini aquilani sistemati in moduli abitativi provvisori (M.A.P.) 2.362

• Cittadini sistemati in alberghi/caserme a L’Aquila 10.128: cittadini che aspettano una sistemazione nel progetto C.A.S.E., M.A.P. o altrove (?)

• Cittadini in albergo fuori provincia 6.195: cittadini della stessa tipologia del punto precedente.

• Cittadini in case in affitto concordato 2.241 (cittadini che hanno preferito una casa in affitto a quelle del progetto faraonico)

Facciamo la somma: 63621

Sanremo Truccato

Non ho seguito Sanremo e per la precisione l'ultima edizione che ho visto è quella del 1987 (23 anni fa) ma la notizia che due esclusi alla prima serata poi siano arrivati primi e secondi con l'orchestra che in maniera plateale e per protesta stralcia gli spartiti non mi è passata inosservata.
Ho letto dunque che la finanza sta indagando e si riportano casi di callcenter a pagamento dai quali acquistare dei prepagati perchè votino massicciamente un candidato rispetto ad un altro, ecco di seguito il trafiletto:

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Secondo molti, infatti, le canzoni che sono arrivate in finale, non erano affatto degne del podio, ma lo meritavano invece, molte altre canzoni, che sono state invece inesorabilmente eliminate.
A sostenere questa tesi, il fatto che in finale siano arrivate due canzoni che erano state in precedenza eliminate alla prima serata dalla giuria, per poi essere ripescate; ovvero la canzone vincitrice del concorso, “Per tutte le volte che..”, di Valerio Scanu; e “Italia Amore Mio” del trio Pupo – Principe – Tenore.
Anche i musicisti dell’orchestra, nella serata finale, mentre erano rilevati i risultati del televoto, ed in particolare dopo l’eliminazione di Malika Ayane; hanno alimentato la polemica, gettando sul palco gli spartiti in segno di protesta e per dissociarsi dai risultati del televoto, supportati da una parte del pubblico che rumoreggiava, fischiava, e cantava “vergogna” e “venduti”.
Dato che, quest’anno, la scelta delle canzoni che sarebbero arrivate in finale, nonché della singola canzone che avrebbe poi vinto il Festival, era completamente affidata al sistema del televoto; subito sono sorti dei dubbi sulla legittimità di questi voti.
Se è vero infatti, che questi risultati, potevano essere facilmente previsti (al televoto vota “il popolo”, del pubblico televisivo; e tutti 3 i finalisti, sono noti al pubblico dei reality show: Pupo con i Raccomandati, il Principe con Ballando con le stelle, Valerio con Amici e Marco con X Factor); c’è anche da considerare che in altri casi, la Finanza, le Iene e Striscia la Notizia hanno svelato di come, a degli appositi call center, si possono acquistare dei “pacchetti” di voti, ovvero si pagano queste aziende che voteranno in modo massiccio, ed il voto ovviamente, conterà come un qualsiasi altro voto.
La finanza quindi, ha ritirato i tabulati sulle votazioni, e controllerà che non ci siano centinaia di voto dallo stesso numero telefonico.
Se cosi fosse, il risultato di Sanremo 2010, sarà da ridiscutere…

Il gioco dello sci gratis

In questi giorni si stanno svolgendo a Vancouver i Giochi Olimpici Invernali, seguitissimi in TV e sul Web da tutti gli appassionati degli sport sulla neve.

Se vogliamo rivivere le imprese dei nostri beniamini, possiamo farlo installando sul nostro computer Ski Challenge 2010, un gioco 3D gratuito, multiplayer e in italiano, scaricabile dal sito della RAI. Il divertimento è assicurato: una volta avviato il gioco, possiamo personalizzare la tuta e gli sci, scegliere la pista, le condizioni atmosferiche, iscriverci alla comunità on-line, sfidare i nostri amici in Rete, gareggiare contro i loro “ghost” e molto altro ancora. Potremo così cimentarci sulle più famose piste di sci del mondo riprodotte nel tracciato con un realismo veramente eccezionale.

Per scaricare il file di installazione del gioco non dobbiamo fare altro che cliccare qui.

Realizzare Una Rivista Sfogliabile Online

Nel web troviamo diverse riviste online che ci permettono di sfogliare i contenuti proprio come avviene nelle classiche riviste cartacee. Youblisher è un servizio gratuito che permette di creare una rivista sfogliabile online partendo da un file .pdf.

Bastano pochi step per creare la propria rivista. Prima di tutto è necessario registrarsi al servizio, successivamente potremo scegliere il file .pdf da utilizzare selezionandolo da computer o da url. Una volta elaborata, la rivista sfogliabile potrà essere inserita all’interno delle pagine web o del nostro blog.

Aprendo il link, il lettore si troverà direttamente nella pagina di visualizzazione della rivista che potrà sfogliare trascinando il cursore del mouse, salvare o stampare per leggere i contenuti anche quando non è al computer.

Un servizio molto carino che ci permette di condividere un file .pdf in maniera originale richiamando l’idea della rivista cartacea.

Ci si può risposare? Secondo la curia non ci sono problemi...

Ciao a tutti,

mi sento di riportare nel blog la mail che ho mandato qualche settimana fa alla curia fiorentina di un secondo matrimonio/anniversario in cui due persone si sono come si suol dire risposate. Incollo il testo della mia mail e subito dopo la risposta della segreteria del vescovo.

A questa mail ho risposto in data 12.02.2010.

E' comunque mia intenzione far luce su questa vicenda compresa la pubblicazione di alcune foto ed in seconda istanza di filmati.

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MAIL INVIATA DA ME
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Buonasera,

con la presente procedo a reinviare, per l'ennesima volta, la stessa mail, visto che ancora non avuto alcuna risposta, stranamente, da parte vostra.

Mi chiamo A...... M......, sono credente e praticante, con la presente volevo riportarvi un fatto, a mio avviso molto grave, che si è verificato due anni fa presso una vostra parrocchia della Diocesi di Firenze ed avere lumi teologali in merito.

Di seguito la cronistoria:


Piu' di due anni fa R...a decise di sposarsi dopo un primo rinvio per la salute del padre di R......., il suo marito attuale, rinviando le nozze a novembre 2007.

Pochi giorni prima della data delle nozze ( la Domenica) il padre dello sposo morì, il mercoledì fu sepolto ed il giorno dopo vollero comunque celebrare ad ogni costo il matrimonio, perchè a detta di loro, suo padre voleva così.
Niente da fare, vollero fare una cerimonia a porte chiuse, senza festeggiare e R...A era vestita in borghese. La cerimonia fu celebrata solo davanti ai parenti piu' stretti (apro una parentesi, dal vangelo di giovanni risulta:


Gesù risuscita Lazzaro
Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».33 Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse:
34 «Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!».35 Gesù scoppiò in pianto.36 Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!».
se dunque Gesù, pur essendo il figlio di Dio, e sapendo la transitorietà della nostra vita piange amaramente un suo amico, vuol dire che il lutto è una cosa coerente con la fede cristiana senza perdere di vista la vita eterna ed il fine primo della vita in questo mondo.

Tornando alla narrazione.

Essendosi sposati sia giuridicamente che religiosamente questi hanno preso dimora, come ovvio, sotto lo stesso tetto.
Detto ciò a distanza di 1 anno e 10 giorni dalla data delle nozze ( 30 novembre 2008) hanno voluto rifare la cerimonia, questa volta però davanti ad un altro prete, l'attuale prete di Querceto presso la relativa parrocchia.
Come potete vedere dai filmati e foto, R...a era vestita da sposa, suo marito pure, è arrivata con la macchina addobbata da sposa, c'era il fotografo, il prete che dice che questo è il vero matrimonio (basta ascoltare il filmato), che si stavano risposando, il prete ribenediceva gli anelli che gli sposi si erano tolti prima, vi è stato il lancio del riso, il rinfresco, le foto con i genitori, il lancio del Bouquet e le seconde bomboniere.

Non aggiungo altro se non per dire che il matrimonio è uno dei 7 sacramenti della chiesa:

• battesimo;
• eucarestia;
• penitenza (confessione);
• confermazione (cresima);
• matrimonio;
• ordine sacro;
• unzione degli infermi.
che sono i pilastri della fede cattolica ed i corollari, mi paiono evidenti.


Di seguito può trovare il link per il download dei filmati:


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Se avesse problemi le posso spedire il CD con i filmati/foto.
Vi chiederei un'opinione in merito ed anche valutare provvedimente, anche perchè, se tale pratica può essere presa per buona, non le nascondo che sarebbero non pochi coloro che sarebbero portati a voler ripetere piu' volte il matrimonio, creando confusione e, a mio avviso, scandalo.

Non vorrei che un vostro ulteriore silenzio significhi un avallo a tale pratica.

Se fosse necessario parlarne telefonicamente o di persona sappi che sono piu' che disponibile (se avete qualche data da propormi in merito sarei ben lieto di accettare)


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MAIL di risposta LA SEGRETERIA DEL VESCOVO AUSILIARE
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Egregio Sig. M.........,



Rispondiamo alla Sua richiesta di cui anche al Suo ultimo e-mail del 20 gennaio scorso.



La informiamo di avere verificato la questione da Lei sottoposta, in merito alla quale Le precisiamo che – evidentemente – si trattava unicamente di una festa nella quale si è ringraziato per il dono delle nozze. Forse si è esagerato in certe espressioni e nel sottolineare alcuni segni o simboli, e questo ha generato in Lei alcune legittime perplessità.



Rimane tuttavia la verità del Sacramento che gli sposi avevano ricevuto e a tutti noi il compito di pregare affinché il Signore nella sua Grazia li mantenga fedeli alle loro promesse.



Con i migliori saluti.



LA SEGRETERIA DEL VESCOVO AUSILIARE

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MAIL INVIATA DA ME - 12.02.2010
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Buongiorno,


in prima istanza la volevo ringraziare della sua risposta, penso che in questo modo, a suo dire, si è fatta chiarezza sul punto che effettivamente i secondi, terzi e così via matrimoni si possono tranquillamente ricelebrare.

A tale fine mi sono sentito di pubblicare tale notizia sul mio blog personale in modo di dare speranza a coloro che non hanno potuto fare un matrimonio all'altezza o chi, per diletto, ogni anno, se hanno soldi e tempo da spendere, possono rifare il matrimonio come se niente fosse.

Detto ciò non posso credere, in tutta onestà, che voi abbiate veramente visto i filmati e foto. Ho ritenuto mio dovere pubblicare tale materiale sul blog unitamente ad alcuni spezzoni di questa storia.

Non fu forse Gesù Cristo a dire

Matteo 18,1-10

<... Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! ...>

diverse persone che hanno partecipato alla cerimonia sono rimasti molto turbati nel sapere, dopo questa, che in verità erano già sposati da piu' di un anno, sia in termini legali che religiosi.

E le parlo di persone di chiesa non persone qualunque.


I termini della risposta in cui lei dice "...forse si è esagerato in certe espressioni e nel sottolineare alcuni segni o simboli..." è una risposta che non affronta il problema, diciamo che quella chiesa si è resa teatro di una pagliacciata in cui "Qualcuno" sicuramente avrebbe operato come riportato nel vangelo:

Gesù scaccia i mercanti dal tempio

=(Mr 11:11, 15-19; Lu 19:45-48) Gv 2:13-22
<…si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: “Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato”. I discepoli si ricordarono che sta scritto: ‘‘Lo zelo per la tua casa mi divora’’…>

Valuterò comunque, nel proseguo, la segnalazione anche presso altre Vostre sedi per avere ragguagli più esaustivi.

Cordialmente,

Orazioni di San Tommaso d'Acquino

Orazione di San Tommaso d'Aquino


Ti ringrazio, o Signore santo, Padre onnipotente, eterno Iddio, di esserti degnato di saziare con i preziosi Corpo e Sangue del tuo Figlio e Signore nostro Gesú Cristo me peccatore e tuo servo indegno, senza alcun merito, ma solo per la tua misericordia.
E Ti prego affinché questa Comunione non sia per me causa di pena, ma salutare garanzia di perdono. Sia per me armatura della fede e scudo di buona volontà. Sia liberazione dai miei vizii, sterminio della concupiscenza e della libidine, aumento della carità e della pazienza, dell’umiltà, dell’obbedienza e di tutte le virtú; sia ferma difesa contro le insidie di tutti i nemici, sia visibili sia invisibili; sia perfetta quiete dei miei moti, sia carnali sia spirituali; sia ferma adesione a Te unico e vero Dio e felice conseguimento del mio ultimo fine.
Ti prego, perché ti degni di far giungere me, peccatore, a quel convito ineffabile dove, con il Figlio tuo e con lo Spirito Santo, dai ai tuoi Santi luce vera, sazietà piena, gaudio sempiterno, completa letizia e perfetta felicità. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Cosí sia.


Inno di San Tommaso d'Aquino


Ti adoro devotamente, o nascosta Deità,
Che invero sei nascosta sotto questi simboli:
Tutto il mio cuore Ti si sottomette,
Perché, contemplando Te, tutto langue.
.
Vista, tatto e gusto con Te falliscono,
Solo con l’udito credo tutto:
Credo tutto ciò che disse il Figlio di Dio,
Nulla di piú vero che il Verbo della Verità.
.
Sulla Croce stava nascosta la sola Deità,
Qui si nasconde anche l’umanità:
Eppure le credo entrambe e le confesso,
Chiedo ciò che chiese il ladro penitente.
.
Non tocco, come Tommaso, le piaghe,
Eppure Ti confesso come mio Dio:
Fa che io Ti creda sempre di piú,
Che in Te abbia la speranza, e Te ami.
.
O memoriale della morte del Signore,
Pane vivo e vivificante gli uomini:
Concedi all’anima mia di vivere di Te,
E che trovi in Te ogni dolcezza.
.
Pio pellicano, Signore Gesú,
Me immondo, monda col tuo Sangue:
Di cui una sola stilla rende salvi,
E tutto il mondo libera da ogni delitto.
.
Gesú, che contemplo cosí velato,
Ti prego, sia ciò a cui tanto bramo:
Che un dí contemplandoti senza veli,
Sia beato per la visione della tua gloria.

Altra orazione


Ti súpplico, dolcissimo Signore Gesú Cristo: affinché la tua Passione sia per me la forza che mi rinvigorisca, mi protegga e mi difenda.
Le tue ferite siano cibo e bevanda, di cui possa nutrirmi, inebriarmi e dilettarmi.
L’aspersione del tuo Sangue sia per me lavacro per tutti i miei delitti.
La tua morte sia per me vita perpetua.
La tua Croce sia per me eterna gloria.
Sia questo il mio cibo, la mia gioia, la salute e la dolcezza del mio cuore.
O Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Cosí s

Dorme in hotel e non paga, per la 21esima volta

Dopo l'evasore seriale dei conti al ristorante, un uomo di Bologna solito cenare a Firenze senza saldare il debito, anche gli hotel fiorentini sono stati presi di mira. E' stato denunciato per la 21esima volta un salernitano di 68 anni.

L'uomo, su cui pende l'accusa di insolvenza fraudolenta, stavolta ha dormito in un albergo di via Faenza. In precedenza aveva truffato diverse hotel in varie città e località turistiche italiane. L'ultima volta era stato fermato a Firenze, il 3 febbraio scorso.

La questura ha annunciato ricorso all'autorità giudiziaria perché emetta un provvedimento di obbligo di soggiorno.

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Leggendo questa notizia mi sento di dire alcune cose:

- un paese in cui non vi è certezza di giustizia per persone che iterano un reato fregandosene di ogni regola, non è un paese maturo.
- Un paese che scoraggia le persone oneste che ogni giorno cercano di rispettare le regole è un paese al capolinea.
- Colpa anche del falso buonismo, e perchè no, anche di una cultura falsamente cristiana che pensa che bisogna perdonare tutto anche se dall'altra parte non c'è nessuno che chieda apertamente perdono e che non giochi sul concetto che basta chiedere scusa per fare tutto.

Io dico: hai sbagliato? Hai fatto atto di contrizione? Va bene ma poi paghi il conto!