FirenzeWifi

Che cos’è?

Il servizio FirenzeWifi permette la connessione ad Internet in modalità senza fili. Basta un telefono cellulare ed un pc portatile o uno smartphone per navigare, chattare, scambiare mail ed accedere ai servizi informativi di Provincia e Comune di Firenze. In questa fase sperimentale, tutti gli utenti hanno a disposizione  ogni giorno 1 ora di tempo di navigazione e 300Mbytes di traffico.

Dove si trova?

Ad oggi il servizio è attivo nelle seguenti aree:
  • Piazza della Signoria
  • Piazza Santa Croce
  • Piazza Santo Spirito
  • Piazza Santissima Annunziata
  • Parterre in Piazza della Libertà
  • Via Canova, presso uffici dell’Anagrafe
  • Piazze Ghiberti e Annigoni
  • Piazza Alberti – Villa Arrivabene
  • Piazzale Michelangelo
  • Piazza Bambini di Beslan ingresso Fortezza da Basso
  • Piazzale delle Cascine
  • Parco di San Donato

Come si usa?

Trovandosi in una delle zone coperte con un dispositivo portatile (Netbook, Notebook o smartphone) abilitato alla connessione wireless rileverà una rete senza fili denominata FirenzeWifi. In alcune aree di grandi dimensioni le reti rilevate potrebbero essere più d’una; in questo caso il dispositivo presenterà la scelta tra FirenzeWifi1, FirenzeWifi2, FirenzeWifi3 o FirenzeWifi4. Si suggerisce di selezionare la rete che il proprio dispositivo propone come migliore per livello di segnale ricevuto.
Non c’è alcun parametro da inserire, basta scegliere la rete e connettersi. Una volta connessi, aprendo un qualsiasi browser (Explorer, Firefox, Safari, etc) e caricando la propria pagina iniziale o digitando un qualsiasi indirizzo web, apparirà automaticamente la pagina di accoglienza che permetterà di effettuare la prima registrazione. Se si è già in possesso delle credenziali di autenticazione, si potrà effettuare direttamente il log-in.

Prima Registrazione

La procedura di prima registrazione è estremamente semplice e richiede l’inserimento dei seguente campi obbligatori:
  • Nome
  • Cognome
  • Numero di telefono cellulare
ATTENZIONE: il numero inserito deve essere di un operatore italiano e NON deve avere attiva la funzionalità di mascheramento del numero.
Confermando i dati e dando il proprio consenso al trattamento dei dati personali, il sistema invita ad effettuare una telefonata dal cellulare indicato nella registrazione al numero 0554650034. La telefonata è gratuita e verrà terminata automaticamente dopo il primo squillo.
La telefonata serve a confrontare il numero chiamante con il numero inserito nei dati di registrazione, se combaciano, le credenziali di autenticazione (UserID e Password) appariranno sullo schermo e si potrà effettuare il log-in.
La procedura di prima registrazione va effettuata una volta sola; successivamente le proprie credenziali di autenticazione saranno sempre valide.

Log In

Se si è già in possesso delle credenziali di autenticazione, dalla pagina di accoglienza si può direttamente effettuare il log in cliccando sull’apposito link

Log Out

A meno che le impostazioni del proprio browser non lo impediscano, l'effettuazione del log-in fa apparire una finestra pop-up che contiene un tasto da cliccare per effettuare il log-out. Se la finestra non apparisse, basta andare sul seguente indirizzo: 172.19.32.18/logout_page

Quanto si può navigare?

Ogni utente registrato ha a disposizione una connessione gratuita quotidiana pari ad 1 ora di connessione effettiva con un massimo di 300Mbytes di traffico scambiato. Questo vuol dire che è possibile connettersi ad esempio 6 volte per 10 minuti, anche da aree diverse,  oppure fare 1 ora di navigazione ininterrotta.
NOTA BENE:Se si effettuano download di grossi files ed il traffico scambiato raggiunge i 300 Mbytes, la sessione viene terminata anche se il tempo a disposizione non è scaduto. Si può in qualsiasi momento della propria connessione verificare quanto tempo rimane o quanto traffico si è scambiato andando all’indirizzo: http://172.19.32.18/stato_utente

Questi quantitativi sono quotidiani, ciò vuol dire che alla mezzanotte di ogni giorno quanto consumato viene “ricaricato” automaticamente e si hanno di nuovo a disposizione 1 ora e 300 Mbytes di traffico. La navigazione sui siti istituzionale della Provincia e del Comune di Firenze è possibile senza limiti di tempo.

A meno che le impostazioni del proprio browser non lo impediscano, l’effettuazione del log-in fa apparire una finestra pop-up che contiene un tasto da cliccare per effettuare il log-out. Se la finestra non apparisse, basta andare sul seguente indirizzo:
http://172.19.32.18/logout_page e cliccare il tasto di logout. E’ sempre consigliabile effettuare il logout al termine dell’utilizzo del servizio.

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Articolo presente in:

http://www.provincia.fi.it/infrastrutture/wi-move/

Scopri quanto è diffuso il tuo cognome nel mondo

Se siete interessati a conoscere quanto è diffuso un cognome nel mondo ecco qui il sito giusto.

Tutti i  nomi e dati relativi all’ubicazione sono derivati da elenchi telefonici accessibili al pubblico o registri elettorali nazionali, provenienti per il periodo 2000-2005

Inserendo il cognome verrà visualizzato dove è piu' diffuso compreso le Top 5 regioni, citta, ed i top nomi.

Rai per una notte - Il giorno della Resistenza

Finalmente on line tutta la trasmissione:

il parallelo fra il video originale del duce e quello di Berlusconi
La manifestazione del partito dell'Amore

Cornacchione e Travaglio

Travaglio - Floris
Gad Lerner - Barbara Serra

Elio e le storie tese - lavoratrici OMSA

Gillo Dorfles - Mario Monicelli

Loris Mazzetti - Daniele Luttazzi

Daniele Luttazzi
Daniele Luttazzi - Norma Rangeri
Morgan - Venditti

Milena Gabanelli - Marco Travaglio

Travaglio parte 2

Morgan - Riccardo Iacona

Intercettazioni - Lavoratori - Gad Lerner
Roberto Benigni
Trio Medusa - Fede
Teresa De Sio Maurizio Crozza
Vauro

Ciampi... un "Presidente" della repubblica con la P maiuscola

«Viviamo un tempo triste. Negli anni finali della mia vita, non immaginavo davvero di dover assistere ad un simile imbarbarimento dell'azione politica, ad una aggressione così brutale e sistematica delle istituzioni e dei valori nei quali ho creduto...». La prima cosa che colpisce, nelle parole di Carlo Azeglio Ciampi, è l'amarezza. Un'amarezza profonda, sul destino dell´Italia e sulle condizioni della nostra democrazia.

E mai come in questa occasione l'ex capo dello Stato, da vero "padre nobile" della Repubblica, lancia il suo atto d'accusa contro chi è responsabile di questo "imbarbarimento" e di questa "aggressione": Silvio Berlusconi, il suo governo e la sua maggioranza, che stanno abbattendo a "colpi di piccone" i principi sui quali si regge la Costituzione, cioè "la nostra Bibbia civile".


"Vede - ragiona Ciampi - la mia amarezza deriva dalla constatazione ormai quotidiana di quanto sta accadendo sulla giustizia, ma non solo sulla giustizia. È in corso un vero e proprio degrado dei valori collettivi, si percepisce un senso di continua manipolazione delle regole, una perdita inesorabile di quelli che sono i punti cardinali del nostro vivere civile". Vale per tutto: non solo i rapporti tra politica e magistratura. Le relazioni tra potere esecutivo e Parlamento, tra governo e presidenza della Repubblica, tra premier e organi di garanzia, a partire dalla Corte costituzionale. L'intero sistema istituzionale, secondo Ciampi, è esposto ad un'opera di progressiva "destrutturazione". "Qui non è più una questione di battaglia politica, che può essere anche aspra, come è naturale in ogni democrazia. Qui si destabilizzano i riferimenti più solidi dell'edificio democratico, cioè le istituzioni, e si umiliano i valori che le istituzioni rappresentano. Questa è la mia amara riflessione...".


Ciampi, forse per la prima volta, parla senza mezzi termini del Cavaliere, e di ciò che ha rappresentato e rappresenta in questo "paesaggio in decomposizione". "Mi ricordo un bel libro di Marc Lazar, uscito un paio d'anni fa, nel quale io e Berlusconi venivamo raccontati come gli estremi di un pendolo: da una parte Ciampi, l'uomo che difende le istituzioni, e dall'altra parte Berlusconi, l'uomo che delegittima le istituzioni. Mai come oggi mi sento di dire che questa immagine riassume alla perfezione quello che penso. Io ho vissuto tutta la mia vita nelle istituzioni e per le istituzioni, che sono il cuore della democrazia. E non dimentico la lezioni di Vincenzo Cuoco sulla Rivoluzione napoletana del 1797: alla felicità dei popoli sono più necessari gli ordini che gli uomini, le istituzioni oltrepassano i limiti delle generazioni. Ma poi, a rendere vitali le istituzioni, occorrono gli uomini, le loro passioni civili, i loro ideali di democrazia. Ed io, oggi, è proprio questo che vedo mancare in chi ci governa...".

L'ultimo capitolo di questa nefasta "riscrittura" della nostra Costituzione formale e materiale riguarda ovviamente la giustizia, il Lodo Alfano e ora anche il disegno di legge sul processo breve con il quale il premier, per azzerare i due processi che lo riguardano, fa terra bruciata dell'intera amministrazione giudiziaria corrente. Anche su questo la condanna di Ciampi è senza appello: "Le riforme si fanno per i cittadini, non per i singoli. L'ho sempre pensato, ed oggi ne sono più che mai convinto: basta con le leggi ad personam, che non risolvono i problemi della gente e non aiutano il Paese a migliorare". Fa di più, l'ex presidente della Repubblica. E si spinge a riflettere su ciò che potrà accadere, se e quando questa nuova legge-vergogna sarà approvata: "Io non do consigli a nessuno, meno che mai a chi mi ha succeduto al Quirinale. Ma il capo dello Stato, tra i suoi poteri, ha quello della promulgazione. Se una legge non va non si firma. E non si deve usare come argomento che giustifica sempre e comunque la promulgazione che tanto, se il Parlamento riapprova la legge respinta la prima volta, il presidente è poi costretto a firmarla. Intanto non si promulghi la legge in prima lettura: la Costituzione prevede espressamente questa prerogativa presidenziale. La si usi: è un modo per lanciare un segnale forte, a chi vuole alterare le regole, al Parlamento e all'opinione pubblica". Ciampi non nomina Napolitano, ma fa un riferimento implicito a Francesco Saverio Borrelli: "Credo che per chi ha a cuore le istituzioni, oggi, l'unica regola da rispettare sia quella del "quantum potes": fai ciò che puoi. Detto altrimenti: resisti".


Lui stesso, nel suo settennato sul Colle, ha resistito più volte alle spallate del Cavaliere. Dalla legge Gasparri per le tv alla riforma dell'ordinamento giudiziario di Castelli: "È vero, ma ho fatto solo il mio dovere. C'è solo una cosa, della quale mi rammarico ancora oggi: il mio unico messaggio alle Camere, quello sul pluralismo del sistema radiotelevisivo e dell'informazione. Allora era un tema cruciale, per la qualità della nostra democrazia. Il Parlamento non lo raccolse, e da allora non si è fatto niente. Oggi, e basta guardare la televisione per rendersene conto, quel tema è ancora più grave. Una vera e propria emergenza".


Ma in tanto buio, secondo Ciampi c'è anche qualche spiraglio di luce. Per esempio l'appello lanciato su "Repubblica" da Roberto Saviano, che chiede al premier di ritirare la legge sull'abbreviazione dei processi, la "norma del privilegio". "Io - commenta il presidente emerito della Repubblica - per il ruolo che ho ricoperto non uso firmare appelli. Ma condivido dalla prima all'ultima riga quello di Saviano. Risponde a uno dei principi che mi hanno guidato per tutta la vita. E il fatto che abbia ottenuto così tante adesioni rappresenta una speranza, soprattutto per i giovani. È il vecchio motto dei fratelli Rosselli: non mollare. Loro pagarono con la vita la fedeltà a questo principio. Qui ed ora, in Italia, non c'è in gioco la vita delle persone. Ma ci sono i valori per i quali abbiamo combattuto e nei quali abbiamo creduto. In ballo c'è la buona democrazia: credetemi, è abbastanza per non mollare".

Intercettazioni? Sì Grazie

Ecco perchè non si vogliono le intercettazioni... Per gli irriducibili amici del Berlusca....

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"GIANNI SCUSA, SONO GIANCARLO..."
È il 3 dicembre 2009. Innocenzi, che ha già ricevuto decine di telefonate di Berlusconi che lo accusa di non avere fatto nulla per bloccare Santoro, chiama Letta.

Innocenzi: "Gianni, scusa sono Giancarlo".
Letta: "Si, eccomi".
Innocenzi: "Allora io ti risparmio, quando con calma ti racconto tutto... Insomma, per essere più veloce tutte le documentazioni, quali carte ho dato agli uni e agli altri, sanno tutto quelli della Vigilanza, sa tutto... Masi, sa tutto l'Autorità, ho fatto fare da un gruppo di due amici magistrati tutta l'analisi, anche perché siano gli strumenti per quella storia di questa sera di Mills. Secondo le valutazioni di questi due amici magistrati, lui stasera non potrebbe parlare di Mills essendoci il processo in corso". Letta risponde con una parola incomprensibile.

Innocenzi: "Ho dato queste carte a Mauro (presumibilmente Masi-ndr). Mauro vuole la pezza forte, ci vorrebbe che sostanzialmente Calabrò (presidente dell'Agcom-ndr) gli dicesse (a Santoro-ndr): "Tu non puoi fare la trasmissione questa sera parlando di Mills". Io non so più a che aggrapparmi, tutto quello che potevo fare l'ho fatto. Adesso Mauro mi chiama e mi dice: "Se Calabrò dice 'guarda che tu la trasmissione su Mills non puoi farla', io vado con questa e non gliela faccio fare... tu (Gianni Letta ndr) sei l'ultima spiaggia...".

Letta pronuncia altri commenti incomprensibili. Poi aggiunge: "Proverò a cercarlo, grazie , ciao ciao".
Subito dopo Innocenzi chiama Masi. Lo informa di avere parlato con Letta: "Io ho detto a Gianni, anche adesso, avverti tu Calabrò, di mettere più spessore possibile su questa cosa... comunque adesso è informato anche Gianni, così abbiamo chiuso il cerchio, così nessuno può dire che non sapeva un cazzo". Masi gli chiede se ha parlato direttamente con Letta e Innocenzi lo conferma. Il dg Rai gli dice anche che ha parlato con Santoro che gli ha assicurato che farà una "trasmissione equilibrata".

Poi Masi gli ricorda che "dopo la D'Addario c'era spazio e modo per potere intervenire mille volte, non lo abbiamo fatto, non è stato fatto, e ci troviamo adesso questa roba qui, l'unica cosa che può servire veramente e che se lui (Santoro-ndr) fa la pipì fuori dal vaso stasera...".

Il pm di Trani descrive altre manovre, "con coinvolgimenti ai massimi livelli da parte del commissario Agcom che, ormai esasperato, par arrivare al presidente Calabrò (che sembra resistere alle pressioni esterne) si affida alla mediazione del sottosegretario Gianni Letta, il quale dal canto proprio promette ad Innocenzi di attivarsi e cercare il presidente Calabrò".

"ABBIAMO CACCIATO ANCHE RUFFINI"
Anche alla domenica Masi e Innocenzi non hanno pace. Berlusconi li investe con insulti perché non riescono a fermare Santoro. Innocenzi informa Masi che "loro faranno il processo Mills" e gli racconta che, quando Berlusconi lo ha saputo, gli ha gridato "che cazzo state a fare tutti quanti!". "E poi - aggiunge - mi ha fatto un culo che non finiva più". I due si disperano per accontentare Berlusconi, ma non ci riescono. Si raccontano di essere riusciti a eliminare Paolo Ruffini, direttore di Rai Tre.

LO SFOGO DI MASI
"Come traspare da questa intercettazione - scrive il pm di Trani - Innocenzi reduce dalla telefonata del presidente Berlusconi che lo affligge, chiama Masi e si sfoga. Masi si mette prontamente al servizio del commissario Agcom e promette di "mettere su una strategia operativa" che serva a risolvere il "problema Santoro che è un problema tutto particolare". Quindi aggiunge che la Rai sta "aggiustando". Gli viene chiesto come. La risposta è: "Sai, la stiamo aggiustando, stiamo facendo di tutto, abbiamo mandato via pure Ruffini, insomma, voglio dire siamo riusciti a fare...". Per il pm è "un evidente riferimento al fatto di assecondare i desiderata del presidente Berlusconi".

"CALABRO' POTREBBE ESSERE INTERCETTATO"
È IL 9 dicembre 2009. Alle 8,35 del mattino Berlusconi chiama Innocenzi e lo rimprovera d "non avere fatto niente".

Berlusconi: "Pronto?".
Innocenzi: "Sì, ciao presidente".

Il premier gli scarica addosso una serie di epiteti. Innocenzi annaspa, dice che hanno "fatto qualcosa", di non aver potuto fermare la trasmissione sul caso Mills e di essere "andato da Calabrò incazzato come una biscia, cioè da questo momento in poi ero come un tupamaro con le bombe addosso e in qualsiasi momento facevo un casino..".

SPATUZZA E IL PREMIER SOTTO ACCUSA
Berlusconi attacca ancora Innocenzi: "Allora ti dico, giovedì sera c'era ancora il processo Spatuzza e fanno il processo a me come appartenente alla mafia... allora se voi non riuscite veramente a fare questa roba qua... non lo so io...".

Innocenzi balbetta. Dice a Berlusconi che si è attivato per preparare un ricorso "come informativa". "Allora tutti e quattro, Savarese, Mannoni io e Napoli, a parte Magri, siamo d'accordo, salvo che domani non mi brucino, per fare casino all'interno del consiglio".

Innocenzi: "Anche Napoli (pure lui componente dell'Agcom-ndr) è d'accordo perché lui aveva vissuto la vicenda di Clemente (Mastella-ndr) quindi...".
Berlusconi: "Napoli da dove arriva, da Mastella?".

Innocenzi conferma e Berlusconi risponde: " Mastella adesso è totalmente con me... e con Napoli avete la maggioranza senza Magri".

Innocenzi tranquillizza il premier: "Diciamo che ho Mannoni (altro componente dell'Agcom-ndr), Savarese che era amico di Fini, però ... è più amico di Maurizio Gasparri".

"ATTENTO A PARLARE AL TELEFONO"
A questo punto Berlusconi invita Innocenzi a parlare con Calabrò e lo avverte: "Però stai attento a parlare al telefono col Presidente ... perché voci, che non so se siano vere o meno, dicono che ha il telefono sotto controllo...".

Innocenzi risponde a Berlusconi di essere preoccupato perché probabilmente è lui ad avere il telefono sotto controllo: "Ma a me ieri sera è successa una cosa molto strana, tra l'altro oggi mi è arrivato un numero inesistente, io non ho risposto (...). Uno dei nostri tecnici mi dice che è un modo per potere mettere sotto controllo il telefono e oggi faccio fare altre ulteriori... però non me ne frega niente..".

Innocenzi continua ad informare Berlusconi sull'attività che sta organizzando per bloccare Santoro.
Il premier gli dice che va bene. "Ma mi raccomando perché adesso entriamo in una zona di guerra veramente brutta". "Sì - aggiunge questo non è mica servizio pubblico... è l'unico servizio pubblico al mondo che fa queste cose".
Innocenzi: "Non è più possibile che questo qui (Santoro-ndr) faccia quel cazzo che gli pare veramente".

BERLUSCONI, VERONICA E LA CIR
Innocenzi: "Il problema vero è che devi stare bene tu, cazzo...".
Berlusconi: "Mi stanno attaccando da tutte le parti sul piano patrimoniale, sai quanto ha chiesto mia moglie di mantenimento al mese? Tre milioni e seicentomila euro al mese che fanno 45 milioni l'anno che fanno novanta miliardi di lire l'anno e siccome c'ha il giudice che è amico dell'avvocato... hanno depositato ed è andato automaticamente a un certo giudice, c'è il rischio che succeda che me li danno".

Poi Berlusconi parla della causa civile con Carlo De Benedetti per la vicenda Cir: "E' una cosa pazzesca, ho il fisco che mi chiede 900 milioni, coso... De Benedetti che me li chiede, ma ha già avuto una sentenza a favore, 750 milioni... Pensa te , mia moglie che mi chiede 90 miliardi di vecchie lire all'anno, sono messo bene no? E poi le sentenze penali con dei giudici che sono dei killer invece che essere dei giudici".

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Articolo completo qui

Conferenza stampa Berlusconi - La Russa mette le mani addosso a giornalista Freelance Carlomagno

Ecco quello che è successo ieri alla conferenza stampa, un flash back ai tempi del fascio:


http://www.youtube.com/watch?v=VCBEebk0QB8


Ecco diceva Montanelli ai tempi che furono:

http://www.youtube.com/watch?v=TGzLki16VHo

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Mi pare giusto aggiungere il commento a questa notizia di un nostro connazionale in Cina:

(riusciamo a fare le figure di merda anche in Cina che non è propriamente un paese democratico)

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Vivo in Cina e stamattina ero in attesa del bus per andare al lavoro
Ho buttato un occhio sui giornali che leggono i cinesi: su due differenti quotidiani campeggiava a mezza pagina la foto del senatore LaRussa con gli occhi fuori dalle orbite mentre aggredisce il giornalista durante la conferenza stampa. Non so leggere il cinese ma posso immaginare i commenti dei giornali.
Riusciamo a fare figure di merda anche dove la democrazia e' solo un'illusione ... incredibile
In quel momento ero l'unico straniero alla fermata, se in quell'istante mi avessero chiesto da dove venivo, avrei sicuramente mentito: mi sono vergognato di essere italiano .