Cucina - Riso freddo al pesce spada

Il riso freddo con pesce spada fresco saltato in padella e di olive, capperi e pomodorini è un piatto freddo piuttosto gustoso.

Indico l'articolo con la ricetta completa:

http://www.gustoblog.it/post/173734/il-riso-freddo-con-pesce-spada-per-un-pranzo-sfizioso

Aforisma del giorno

Il superfluo del ricco è il necessario del povero; e se il ricco se lo tiene, tiene roba d'altri.

Sant'Agostino

Scienza - Piero Angela e qualche aneddoto

Vari trafiletti da interviste di Piero Angela

http://www.linkiesta.it/piero-angela-italia-cambia

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Piero_Angela

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Facciamo un esempio: fra gli anni ’50 e gli anni ’60 è stata costruita l’Autostrada del Sole, con tanto di  ponti, gallerie e viadotti per 760 chilometri. È stato un grande lavoro. Ci hanno messo solo otto anni. Oggi si riuscirebbe a farlo in così poco tempo? Prendiamo il caso della Metropolitana C di Roma, che è in ballo da sette anni, e facciamo il confronto. 

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«Io ho visto la ricostruzione: quando la guerra è finita avevo 17 anni. Ero già un uomo». E rispetto a oggi, «quella era un’altra Italia. Il clima era costruttivo», dice. Ora «è un Paese che si è seduto», che «per qualsiasi cosa – qualsiasi – ha un atteggiamento distruttivo». In poche parole, in crisi.

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Il debito pubblico equivale a 2.148 miliardi. Una volta in trasmissione ho calcolato che se fossero banconote da 100 euro, messe una in fila all’altra, si farebbe cinque volte (cinque!) la distanza tra la Terra e la Luna. Com’è possibile che si sia lasciato creare un debito del genere?

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Obama aveva ragione quando ha detto che «L’America non è grande perché ha un grande esercito, ma perché ha grandi università». E le università non sono fatte dagli edifici, ma dalle persone che ci sono dentro. Manca un sostegno alla ricerca, in Italia. In particolare alla ricerca scientifica.

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Oggi la tendenza è distruttiva. I dibattiti, anche quelli televisivi, sono distruttivi. Quando la guerra è finita - io avevo 17 anni, ero già un uomo - ho visto la ricostruzione. Il clima era diverso, era più ottimista. Certo, c’era anche più fiducia perché i miglioramenti si vedevano subito, e per tante persone. Ma rispetto a oggi, quella era un’altra Italia.

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« Gli individui che incontrano il maggior successo (e non solo con le donne) solitamente sono forti dentro e cortesi fuori. È un po' come per il pianoforte. Ricordo sempre quello che mi diceva la mia vecchia insegnante di pianoforte: per avere un buon tocco occorrono dita di acciaio in guanti di velluto... Forse anche nella vita è così. »


Scienza - il mistero dei due pendoli 'telepatici' risolto

Il primo a osservare il fenomeno fu Christiaan Huygens, nel 1665. Il fisico olandese era a letto, malato di una leggera influenza, e notò che i suoi due pendoli appesi al muro, le cui oscillazioni erano iniziate in maniera del tutto arbitraria, tendevano a sincronizzarsi nell’arco di circa trenta minuti. In particolare, le aste con i pesi oscillavano sincronicamente in direzioni opposte. Sembra un problema semplice, ma evidentemente non lo è: la comunità scientifica, in oltre tre secoli e mezzo, non era riuscita a trovare una soluzione a questo “strano tipo di empatia”, come lo definì lo stesso Huygens. 

Oliveira ha scoperto che il motivo  è dovuto alle onde sonore, in particolare, si propagherebbero attraverso il muro (infatti la condizione necessaria per il fenomeno è che i pendoli siano appesi allo stesso muro) e perturberebbero le oscillazioni dell’asta finché i pendoli non si muovono in opposizione sincronizzata. “I due pendoli”, spiega Oliveira, “interagiscono tra loro, scambiandosi due calci, uno in una direzione e l’altro in quella opposto. Solo quando i pendoli sono in opposizione l’effetto delle due perturbazioni si cancella”.

“anche interazioni molto piccole possono comportare la sincronizzazione di sistemi macroscopici”. Un principio osservato anche in altre discipline, come l’economia, l’elettronica e la biologia: si pensi, per esempio, alla sincronizzazione delle cellule del cuore per generare i battiti cardiaci.

Articolo originale 

http://www.galileonet.it/2015/07/risolto-il-mistero-dei-pendoli-sincroni/