Canzone carina:
Raccolta di notizie, curiosità, argomenti scientifici, musica, eventi, storia, attualita'...
Umor - Il "best Practice" del dottore
Interessante barzelletta sui dottori, effettivamente per fare il dottore ci vuole occhio clinico e stomaco forte.
Religione - Natale 2011 - Riconosci, cristiano, la tua dignità - Da «Discorsi» di san Leone Magno, papa
Riconosci, cristiano, la tua dignità
Da «Discorsi» di san Leone Magno, papa
(Disc. 1 per il Natale, 1-3; Pl 54, 190-193)
Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci! Non c'è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti perché il nostro Signore, vincitore del peccato e della morte, non avendo trovato nessuno libero dalla colpa, è venuto per la liberazione di tutti. Esulti il santo, perché si avvicina al premio; gioisca il peccatore, perché gli è offerto il perdono; riprenda coraggio il pagano, perché è chiamato alla vita.
Il Figlio di Dio infatti, giunta la pienezza dei tempi che l'impenetrabile disegno divino aveva disposto, volendo riconciliare con il suo Creatore la natura umana, l'assunse lui stesso in modo che il diavolo, apportatore della morte, fosse vinto da quella stessa natura che prima lui aveva reso schiava. Così alla nascita del Signore gli angeli cantano esultanti: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama» (Lc 2, 14). Essi vedono che la celeste Gerusalemme è formata da tutti i popoli del mondo. Di questa opera ineffabile dell'amore divino, di cui tanto gioiscono gli angeli nella loro altezza, quanto non deve rallegrarsi l'umanità nella sua miseria! O carissimi, rendiamo grazie a Dio Padre per mezzo del suo Figlio nello Spirito Santo, perché nella infinita misericordia, con cui ci ha amati, ha avuto pietà di noi, e, mentre eravamo morti per i nostri peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo (cfr. Ef 2, 5) perché fossimo in lui creatura nuova, nuova opera delle sue mani.
Deponiamo dunque «l'uomo vecchio con la condotta di prima» (Ef 4, 22) e, poiché siamo partecipi della generazione di Cristo, rinunziamo alle opere della carne. Riconosci, cristiano, la tua dignità e, reso partecipe della natura divina, non voler tornare all'abiezione di un tempo con una condotta indegna. Ricordati che, strappato al potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce del Regno di Dio. Con il sacramento del battesimo sei diventato tempio dello Spirito Santo! Non mettere in fuga un ospite così illustre con un comportamento riprovevole e non sottometterti di nuovo alla schiavitù del demonio. Ricorda che il prezzo pagato per il tuo riscatto è il sangue di Cristo.
Humor - I capi e l'intelligenza
Pur essendo divertente lo sperimentiamo in molti in ambito lavorativo e non (me incluso nel passato e nel presente)
Religione - Le feste pagane riciclate dalla Chiesa
Menziono un vecchio post del blog che spiegava come mai il periodo che va da dicembre a marzo è pieno di feste religiose ed il loro duale con le vecchie feste pagane
Le feste del nostro calendario, in apparenza "innocenti" non sono altro che la conseguenza di ciò che la chiesa ha fatto nei secoli per tentare di sradicare il paganesimo. L' anno liturgico si è sviluppato ed è cresciuto a seconda delle esigenze della comunità cristiana, e di coloro che la governavano, quindi le date che oggi conosciamo non sono altro che puro formalismo. Il cristianesimo ha massacrato una cultura millenaria, imponendosi con la forza anche sul calendario! Celebrazioni come il Natale, Capodanno, Pasqua, e tante altre feste "minori", non sono altro che le ombre di antichi riti pagani.
Solitamente, per paganesimo si intendono le religioni greco-romane e quella celtica, ma dobbiamo ricordare, che nella Roma Imperiale convivevano tantissime religioni diverse e, talvolta, si fondevano fra loro. Faccio presente, inoltre, che nell'antica Roma si festeggiava per circa 180 giorni all'anno, il che rende impossibile fare un elenco completo di tali festività.
Articolo completo:
http://www.abeautifulmind.it/2012/12/religione-le-feste-pagane-riciclate.html
Le feste del nostro calendario, in apparenza "innocenti" non sono altro che la conseguenza di ciò che la chiesa ha fatto nei secoli per tentare di sradicare il paganesimo. L' anno liturgico si è sviluppato ed è cresciuto a seconda delle esigenze della comunità cristiana, e di coloro che la governavano, quindi le date che oggi conosciamo non sono altro che puro formalismo. Il cristianesimo ha massacrato una cultura millenaria, imponendosi con la forza anche sul calendario! Celebrazioni come il Natale, Capodanno, Pasqua, e tante altre feste "minori", non sono altro che le ombre di antichi riti pagani.
Solitamente, per paganesimo si intendono le religioni greco-romane e quella celtica, ma dobbiamo ricordare, che nella Roma Imperiale convivevano tantissime religioni diverse e, talvolta, si fondevano fra loro. Faccio presente, inoltre, che nell'antica Roma si festeggiava per circa 180 giorni all'anno, il che rende impossibile fare un elenco completo di tali festività.
Articolo completo:
http://www.abeautifulmind.it/2012/12/religione-le-feste-pagane-riciclate.html
Psicologia - Il Mal di Natale
Qualche mese fa avevo pubblicato un interessante post che menzionava un articolo/studio scientifico in cui risultava una forte correlazione tra l'aumento dei suicidi o depressione in concomitanza con le feste natalizie.
L'articolo completo ed articolo del blog qui:
http://download.kataweb.it/lescienze/media/pdf/M&C_2008.pdf
http://www.abeautifulmind.it/2015/04/psicologia-mal-di-natale.html
L'articolo completo ed articolo del blog qui:
http://download.kataweb.it/lescienze/media/pdf/M&C_2008.pdf
http://www.abeautifulmind.it/2015/04/psicologia-mal-di-natale.html
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Un’indagine inedita rivela che il disagio di Natale non è legato all’eccesso di cibo o allo stress da regali, ma ha a che fare soprattutto con aspettative tradite e promesse mancate
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«La festa del bambino Gesù dovrebbe essere il modo per celebrare il bambino che c’è in ognuno di noi», osserva Renato Rizzi, medico e psicologo. Ma intorno alla festa si agitano altre emozioni: l’ansia per gli incontri indesiderati, il rimpianto per chi non c’è, il dovere di mostrarsi felici e anche quello di fare un bilancio dei mesi trascorsi e disegnare un catalogo di buoni propositi. E su tutto, inevitabile, lo stress. «Gli studi sulla relazione tra stress e depressione inseriscono il Natale tra gli eventi stressanti per gli stimoli emotivi legati a questa ricorrenza», spiega Stefano Pallanti, professore di psichiatria all’Università di Firenze. «Natale è la festa dell’amore, e non c’è sentimento più crudele dell’amore».
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Si tratta di una ricorrenza planetaria, e oggi di un business planetario. Ma anche del periodo dell’anno in cui i nodi vengono al pettine. «Le festività possono concretizzare i nostri desideri, ma al tempo stesso generano un senso di perdita, perché scandiscono il passare del tempo e ci riportano alla mente gli eventi del passato», osserva lo psicoanalista newyorkese Leonard Shengold. «È il momento in cui rimpiangiamo l’infanzia felice che abbiamo perduto o non abbiamo mai avuto».
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Se il sentimento predominante – 31 per cento del campione – è l’indifferenza, un altro 36 per cento esprime nell’ordine ansia, depressione, senso di colpa e in qualche caso perfino aggressività. «Per molti degli intervistati – osserva Rizzi – il Natale è un’occasione di incontri spiacevoli con parenti e amici, un obbligo cui si sfuggirebbe volentieri e che fa riemergere ansie, gelosie e rancori. Trasformando quella che dovrebbe essere una festa in una dolorosa resa dei conti». In questo scenario, la ricorrenza religiosa passa in secondo piano, mentre solo un 13 per cento del campione vede con favore la possibilità di trascorrere del tempo con le persone care. E anche la cerimonia dello scambio dei regali ha perso la purezza dell’elargizione senza corrispettivo simboleggiata dai doni dei Magi, «per generare ansie, rivalità e sensi di colpa», nota lo psicologo.
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Hellen Bergen e Keith Hawton, del Centro di ricerca sul suicidio di Oxford, hanno rilevato che nel Regno Unito si nota una diminuzione dell’80 per cento dei suicidi tre giorni prima di Natale, cui fa riscontro un aumento del 100 per cento il primo giorno dell’anno.
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Analizzando 220.000 decessi in un arco di 12 anni, i ricercatori hanno individuato un picco di mortalità durante le feste natalizie. Che non può essere attribuito ai rigori della stagione invernale, perché i dati riguardano la California, dove le temperature sono abbastanza miti, e perché la mortalità aumenta a partire dal giorno del Ringraziamento – il quarto giovedì di novembre – fino a Capodanno e poi comincia a diminuire, mentre le temperature minime rimangono relativamente stabili per tutto il mese di gennaio. Come se non bastasse, questi dati sono stati confermati da uno studio nazionale su 53 milioni di decessi nell’arco temporale 1973-2001, coordinato da David P. Phillips, dell’Università della California a San Diego, e pubblicato sulla rivista «Circulation»: studio dal quale emerge un incremento di mortalità cardiovascolare del 4,6 per cento nel periodo che va dalla vigilia di Natale a Capodanno, e che inserisce di diritto le festività natalizie tra i fattori di rischio. Secondo Kloner, un fattore determinante è certamente lo stress emotivo, dovuto soprattutto alle interazioni spiacevoli con i familiari, senza dimenticare altri elementi come il maggior consumo di cibo e alcolici, gli sforzi fisici imprevisti oltre che – soprattutto per gli americani – l’abitudine di accendere camini che possono causare problemi respiratori dovuti al particolato
Psicologia - Qualche consiglio per i colloqui di lavoro
Essere molto gentili e disponibili, sapere ascoltare, ma soprattutto dimostrare senso dell’umorismo: quest’ultimo è, un po’ a sorpresa, uno degli elementi considerati strategici per il successo di una prima impressione in un incontro di lavoro in base a un sondaggio commissionato da Crowne Plaza Hotel & Resorts. La catena alberghiera specializzata in viaggiatori business del gruppo InterContinental Hotels Group (IHG) ha anche commissionato a Jez Rose, comportamentista britannico, un tutorial con una serie di consigli per chi deve affrontare un colloquio di lavoro.
Piu' dettagli al seguente articolo
http://blog.pmi.it/13/11/2015/il-decalogo-per-il-successo-dellincontro-di-lavoro/
Piu' dettagli al seguente articolo
http://blog.pmi.it/13/11/2015/il-decalogo-per-il-successo-dellincontro-di-lavoro/
Scienza - Sismoscopio di Zhang Heng inventatno nel 132 d.C
Interessante notizia sulla scoperta del primo sismografo, al dila del fatto funzionale anche solo esteticamente è molto bello.
Il sismoscopio di Zhang Heng (候風地動儀T, hòufēng dìdòngyíP, letteralmente "strumento per indagare i fluidi e i movimenti della terra")[1] fu il primo strumento per rilevare terremoti mai realizzato. Fu costruito dall'inventore cinese Zhang Heng (78-139) nel 132 d.C., 1571 anni prima dell'invenzione del primo sismografo (1703) da parte del francese Jean de Hautefeuille. L'invenzione di Heng è composta da un grande vaso in bronzo intorno al quale sono saldati otto draghi con la testa rivolta verso il basso, orientati verso gli otto punti cardinali della rosa dei venti. Ogni drago ha una biglia di metallo in bocca e sotto di esso è collocato un contenitore a forma di rana. Quando la macchina è sollecitata da una scossa di terremoto, un pendolo collocato al centro del vaso oscilla nella direzione del sisma e fa cadere nella bocca della rana solo la biglia del drago corrispondente a tale direzione. Il sismoscopio fu utilizzato per la prima volta nel 138, quando una delle sfere cadde dalla bocca di un drago senza che nessuno avesse avvertito una scossa. Pochi giorni dopo giunse la notizia che nel Gansu, posto a 600 km di distanza nella direzione indicata dallo strumento, era avvenuto un terremoto: l'invenzione di Heng aveva funzionato
[continua a leggere su https://it.wikipedia.org/wiki/Sismoscopio_di_Zhang_Heng]
Il sismoscopio di Zhang Heng (候風地動儀T, hòufēng dìdòngyíP, letteralmente "strumento per indagare i fluidi e i movimenti della terra")[1] fu il primo strumento per rilevare terremoti mai realizzato. Fu costruito dall'inventore cinese Zhang Heng (78-139) nel 132 d.C., 1571 anni prima dell'invenzione del primo sismografo (1703) da parte del francese Jean de Hautefeuille. L'invenzione di Heng è composta da un grande vaso in bronzo intorno al quale sono saldati otto draghi con la testa rivolta verso il basso, orientati verso gli otto punti cardinali della rosa dei venti. Ogni drago ha una biglia di metallo in bocca e sotto di esso è collocato un contenitore a forma di rana. Quando la macchina è sollecitata da una scossa di terremoto, un pendolo collocato al centro del vaso oscilla nella direzione del sisma e fa cadere nella bocca della rana solo la biglia del drago corrispondente a tale direzione. Il sismoscopio fu utilizzato per la prima volta nel 138, quando una delle sfere cadde dalla bocca di un drago senza che nessuno avesse avvertito una scossa. Pochi giorni dopo giunse la notizia che nel Gansu, posto a 600 km di distanza nella direzione indicata dallo strumento, era avvenuto un terremoto: l'invenzione di Heng aveva funzionato
[continua a leggere su https://it.wikipedia.org/wiki/Sismoscopio_di_Zhang_Heng]
Travaglio a Otto e Mezzo: "Salva-banche, a quale prezzo?"
Ospiti di Lilli Gruber, Marco Travaglio, Renato Brunetta e Mario Sechi
Scienza - Miracolina un'alternativa allo zucchero
La miracolina, o miraculina (MLC), è una glicoproteina, contenente anche polifenoli attivi, presente nei frutti di Synsepalum dulcificum. È un dolcificante naturale, con la caratteristica di alterare la percezione di alimenti amari e acidi, facendoli sembrare dolci.
Come altri edulcoranti alternativi allo zucchero, anche la miracolina non viene metabolizzata con l’insulina, quindi è adatta all'assunzione da parte dei diabetici.
La miracolina ha la caratteristica di far percepire come dolci i cibi che provocano una diminuzione del pH salivale (soprattutto acidi e amari, ma anche alcuni salati). Anche se i dettagli precisi del meccanismo col quale opera non sono ancora ben conosciuti, si sa che questo avviene perché si va a legare ai recettori gustativi del dolce sulla lingua. In condizioni di pH neutro li disattiva (le stesse bacche della Synsepalum dulcificum risultano insapori); quando però il pH della saliva diventa acido, la miracolina attira a sé protoni sovraccaricando le proteine dei recettori del dolce. Come conseguenza questi diventano iperattivi, mandando continui segnali al cervello e facendogli percepire qualsiasi alimento introdotto come se fosse dolce. L’effetto della miracolina dura circa un'ora o due[6], dopo di che i recettori gustativi tornano alla normalitàNonostante la percezione del sapore cambi, la miracolina non modifica in alcun modo le strutture chimiche dell'alimento consumato: per questo motivo c'è il rischio di introdurre grandi quantità di cibi acidi, che possono causare problemi alle mucose, senza accorgersene.
https://it.wikipedia.org/wiki/Miracolina
Come altri edulcoranti alternativi allo zucchero, anche la miracolina non viene metabolizzata con l’insulina, quindi è adatta all'assunzione da parte dei diabetici.
La miracolina ha la caratteristica di far percepire come dolci i cibi che provocano una diminuzione del pH salivale (soprattutto acidi e amari, ma anche alcuni salati). Anche se i dettagli precisi del meccanismo col quale opera non sono ancora ben conosciuti, si sa che questo avviene perché si va a legare ai recettori gustativi del dolce sulla lingua. In condizioni di pH neutro li disattiva (le stesse bacche della Synsepalum dulcificum risultano insapori); quando però il pH della saliva diventa acido, la miracolina attira a sé protoni sovraccaricando le proteine dei recettori del dolce. Come conseguenza questi diventano iperattivi, mandando continui segnali al cervello e facendogli percepire qualsiasi alimento introdotto come se fosse dolce. L’effetto della miracolina dura circa un'ora o due[6], dopo di che i recettori gustativi tornano alla normalitàNonostante la percezione del sapore cambi, la miracolina non modifica in alcun modo le strutture chimiche dell'alimento consumato: per questo motivo c'è il rischio di introdurre grandi quantità di cibi acidi, che possono causare problemi alle mucose, senza accorgersene.
https://it.wikipedia.org/wiki/Miracolina
Medjugori - 25 ottobre, novembre e 2 Dicembre
Messaggio Medjugorje, 2 Dicembre 2015 a Mirjana
"Cari figli, io sono sempre con voi, perché mio Figlio vi ha
affidato a me. E voi, figli miei, voi avete bisogno di me, mi cercate, venite a
me e fate gioire il mio Cuore materno. Io ho ed avrò sempre amore per voi, per
voi che soffrite e che offrite i vostri dolori e le vostre sofferenze a mio
Figlio e a me. Il mio amore cerca l’amore di tutti i miei figli ed i miei figli
cercano il mio amore. Per mezzo dell’amore, Gesù cerca la comunione tra il
Cielo e la terra, tra il Padre Celeste e voi, miei figli, la sua Chiesa. Perciò
bisogna pregare molto, pregare ed amare la Chiesa a cui appartenete. Ora la
Chiesa soffre ed ha bisogno di apostoli che, amando la comunione, testimoniando
e dando, mostrino le vie di Dio. Ha bisogno di apostoli che, vivendo l’Eucaristia
col cuore, compiano opere grandi. Ha bisogno di voi, miei apostoli dell’amore.
Figli miei, la Chiesa è stata perseguitata e tradita fin dai suoi inizi, ma è
cresciuta di giorno in giorno. È indistruttibile, perché mio Figlio le ha dato
un cuore: l’Eucaristia. La luce della sua risurrezione ha brillato e brillerà
su di lei. Perciò non abbiate paura! Pregate per i vostri pastori, affinché
abbiano la forza e l’amore per essere dei ponti di salvezza. Vi ringrazio!
"
Messaggio Medjugorje, 25 novembre 2015 a Mirjana
"Cari figli! Oggi vi invito tutti: pregate per le mie intenzioni.
La pace è in pericolo perciò figlioli, pregate e siate portatori della pace e
della speranza in questo mondo inquieto nel quale satana attacca e prova in
tutti i modi. Figlioli, siate saldi nella preghiera e
coraggiosi nella fede. Io sono con voi e intercedo davanti al mio figlio Gesù
per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. "
Messaggio Medjugorje, 2 novembre 2015 a Mirjana
"Cari figli desidero parlarvi di nuovo dell’amore. Vi ho radunati
intorno a me nel Nome di mio Figlio, secondo la sua volontà. Desidero che la
vostra fede sia salda e provenga dall’amore, perché quei miei figli che
capiscono l’amore di mio Figlio e lo seguono, vivono nell’amore e nella
speranza. Hanno conosciuto l’amore di Dio. Perciò, figli miei, pregate, pregate
per poter amare il più possibile e compiere opere d’amore. Perché la sola fede,
senza amore e opere d’amore, non è quello che vi chiedo. Figli miei, quella è
una parvenza di fede, è un lodare se stessi. Mio Figlio chiede fede e opere,
amore e bontà. Io prego, ma chiedo anche a voi di pregare e vivere l’amore,
perché desidero che mio Figlio, quando guarderà i cuori di tutti i miei figli,
possa vedere in essi amore e bontà, non odio ed indifferenza. Figli miei,
apostoli del mio amore, non perdete la speranza, non perdete la forza: voi lo
potete fare! Io vi incoraggio e benedico, perché tutto ciò che è di questa
terra — che purtroppo molti miei figli mettono al primo posto — scomparirà e
resteranno solo l’amore e le opere d’amore, che vi apriranno le porte del Regno
dei Cieli. Io vi attenderò presso quelle porte, presso quelle porte desidero
attendere ed abbracciare tutti i miei figli. Vi ringrazio! "
Messaggio di Medjugorje, 25 Ottobre 2015
"Cari figli! La mia preghiera anche oggi è per tutti voi,
soprattutto per tutti coloro che sono diventati
duri di cuore alla mia chiamata. Vivete in giorni di grazia e non siete
coscienti dei doni che Dio vi da attraverso la mia presenza. Figlioli, decidetevi
anche oggi per la santità e prendete l'esempio dei santi di questi tempi e vedrete che la santità è realtà per
tutti voi. Figlioli, gioite nell'amore perché agli occhi di Dio siete
irripetibili e insostituibili perché siete la gioia di Dio in questo mondo.
Testimoniate la pace, la preghiera e l'amore. Grazie per aver risposto alla mia
chiamata. "
Umor - Un'interessante rotatoria inglese facile facile
Da Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Magic_Roundabout
L'idea
La Magic Roundabout fa scorrere il traffico in ambo le direzioni intorno all'isola centrale. Il nome deriva dalla popolare serie televisiva per bambini, The Magic Roundabout, con l'aggettivo «Magic» che sta ad indicare la capacità dell'intersezione di accogliere entrambi i sensi di marcia.
Questo risultato si ottiene anteponendo una mini-rotatoria a ogni uscita. Il guidatore, per raggiungere la strada desiderata, può percorrere la rotonda sia in senso orario (procedendo lungo le corsie esterne) che in senso antiorario (procedendo per quelle interne). La Magic Roundabout, dunque, offre molteplici percorsi disponibili; ciononostante, numerosi autisti reputano questo sistema ostile, tanto che molti preferiscono percorrere lunghe distanze pur di evitarlo.[1][2]
Nonostante la Magic Roundabout sia stata introdotta a Swindon, nel Wiltshire (con 5 rotonde/uscite), ve ne sono altre a Hemel Hempstead (Hertfordshire), con sei rotonde/uscite; a High Wycombe(Buckinghamshire), a Denham (Buckinghamshire), a Colchester (Essex), a Tamworth (Staffordshire) e a Londra, nel quartiere di Hounslow.
Descrizione
Il raccordo offre percorsi multipli tra strade secondarie. Il percorso più esterno capta il traffico in senso orario, come in una normale rotonda (ma questo solo nei paesi dove vige la guida a sinistra), il che lo rende preferibile agli autisti meno abili. Nel percorso interno, al contrario, la circolazione stradale scorre in senso antiorario.[3]
La Magic Roundabout, progettata da Frank Blackmore,[4] venne aperta alla circolazione su strada nel 1972.[5] All'inaugurazione il nome originale era «The County Island», con un evidente richiamo al contiguo County Ground, sede del Swindon Town Football Club; questo toponimo venne tuttavia sostituito negli anni ottanta con quello attuale, che (come già accennato) è estratto da un cartone animato che si chiamava proprio The Magic Roundabout.
Sono presenti numerosi sondaggi che hanno eletto la rotonda «la peggiore del Regno Unito»,[1][6] se non «del mondo».[2] Tuttavia, nonostante sia emersa una notevole resistenza da parte del pubblico (certamente confuso, tanto che in origine vennero insediati dei vigili per direzionare i flussi), il raccordo è stato complessivamente un successo. Infatti, è la rotonda più efficace fra quelle proposte in principio, e anche quella più sicura, dal momento che il traffico scorre troppo lentamente per causare danni seri in caso di collisione.[7]
Aforismi di Dag Hammarskjöld
Da Wikipedia https://it.wikiquote.org/wiki/Dag_Hammarskj%C3%B6ld
- Non misurare mai l'altezza del monte prima d'aver raggiunto la cima. Allora vedrai quanto era basso.
- Rispettare la parola è la prima regola nella disciplina che può educare una persona alla maturità intellettuale, emotiva e morale.
Rispettare la parola; usarla con estrema cura e incorruttibile amore per la verità, ecco una condizione perché maturino la società e la specie umana.
Abusare della parola equivale a disprezzare l'essere umano. Mina i ponti, avvelena le fonti.
Ci rimanda indietro nella lunga via dell'evoluzione umana.
"Ma io vi dico che ogni parola infondata..." - La tua posizione non ti dà mai il diritto di comandare. Solo il dovere di vivere in modo tale da permettere agli altri di seguire il tuo ordine senza esserne umiliati. (p. 123)
Aforisma - San Tommaso Misericordia e giustizia
San Tommaso: «La misericordia senza giustizia è madre della dissoluzione, la giustizia senza misericordia è crudeltà»
Riflessione: Il perdono dato a chi non ha pentito:
http://www.abeautifulmind.it/2015/11/proverbi-dal-mondo-il-perdono.html
Riflessione: Il perdono dato a chi non ha pentito:
http://www.abeautifulmind.it/2015/11/proverbi-dal-mondo-il-perdono.html
Notizie - Isis i Parigi e considerazioni di Marco Travaglio
Qualche settimana fa avevo gia' affrontato l'argomento degli attentati a Parigi come incastonati in un quandro di sicuro molto piu' complesso degli "spot" televisivi e dei politici fanno e facevano sintetizzando in maniera distorcente la situazione a loro uso e costume (dell'occidente intendo).
Notizie - Parigi sotto attacco una chiave di lettura fuori dal coro della propaganda dell'occidente
Di sicuro il problema di antagonismo con i musulmani e altre civilta' piu' povere sonoun problema che viene da molto lontano e, gia' allora, evidenziavo che per l'occidente (come spesso nella storia) esistono morti di serie A (vedi i morti delle torri gemelle, e Parigi nel caso specifico) e morti di serie B (la maggioranza) che, se la politica del momento ed i media del caso, non prendono in consisiderazione per alcun interesse connesso o perche' non capitati al momento giusto.
http://www.abeautifulmind.it/2015/11/notizie-parigi-sotto-attacco-una-chiave.html
Detto' cio' mi sento di menzionare un articolo di Marco Travaglio uscito qualche settimana fa che ben sviluppa il concetto ( al seguente link l'articolo completo)
Il Califfo se la ride (Marco Travaglio)
Mi limito per questo di evidenziare alcuni passaggi che ben avallano (quale grande giornalista per fortuna è) il concetto poco prima espresso:
Dicono che l’Isis si finanzia vendendo petrolio al mercato nero (anche alla Siria di Assad, che dicono essere un alleato irrinunciabile della coalizione contro l’Isis), ma mai che un caccia della coalizione anti-Isis bombardi un pozzo petrolifero dell’Isis,nemmeno per sbaglio. Il Califfo, intanto, se la ride. Dicono che l’Arabia Saudita è impegnatissima con la coalizione a combattere l’Isis, ma l’Arabia Saudita finanzia da sempre il jihadismo–figlio della teologia wahabita nata in Arabia Saudita – e finora ha decapitato più persone di quante ne abbia decollate l’Isis, e come questa perseguita sciiti e atei, oltre a distruggere siti archeologici di grande valore culturale e religioso vicino a Mecca e Medina, e a bombardare da 7 mesi lo Yemen con le armi gentilmente fornite dall’Occidente. Il Califfo, intanto, se la ride.
Dicono che aveva ragione Oriana Fallaci e che chi dissentiva da lei le deve le scuse postume, ma la Fallaci dopo l’11 settembre suggerì all’Occidente di fare esattamente ciò che ha fatto: invadere l’Afghanistan e l’Iraq, col risultato che fino al 2001 i morti per terrorismo nel mondo erano ogni anno meno di 3 mila e nel 2014 erano triplicati a 32 mila, dieci volte i caduti nelle Torri gemelle (senza contare le decine di migliaia di vittime della guerra civile siriana, fonte Gti: Global terrorism index). Pochi comprendono che il jihadismo vuole eliminare la zona grigia, quella della stragrande maggioranza moderata o agnostica degli islamici, con una chiamata alle armi “o con noi o con l’Occidente”. Il Califfo, intanto, se la ride.
Dicono che è una guerra di religione perché l’Islam radicale ha dichiarato guerra alle religioni non islamiche d’Occidente, dunque tutti i musulmani devono prendere le distanze dall’Isis, anzi dal terrorismo, anzi dal radicalismo, anzi possibilmente dall’Islam per dimostrarsi veramente “moderati”. Ma il maggiore Stato islamico, l’Indonesia (200 mila musulmani) è del tutto estraneo al conflitto. Laguerrariguardasolo l’Islam arabo (320 milioni di islamici su un miliardo e mezzo), e soprattutto vede schierata una parte di islamici arabi (jihadisti sunniti) contro tutti gli altri (sciiti, yazidi, sunniti non jihadisti ecc). Infatti le vittime del terrorismo islamista sono quasi tutte di religione islamica (24.517 su 32 mila) e gli attentati colpiscono prevalentemente paesi a maggioranza musulmana. Nel solo 2014 sono morte ammazzate 9929 persone in Iraq, 7512 in Nigeria, 4505 in Afghanistan, 1760 in Pakistan, 1698 in Siria, 654 nello Yemen, 429 in Libia. I paesi occidentali (Europa e America del Nord) sono buoni ultimi con il 2,6% delle vittime. Nel 2015 i morti islamici per mano dei terroristi islamisti sono 23 mila, contro i 148 europei (Parigi,Copenaghen e di nuovo Parigi), i 224 russi (sull’aereo in volo sul Sinai) e i 59 trucidati in Tunisia fra il museo del Bardo e la spiaggia di Sousse. Pochi capiscono che il terrorismo jihadista – da al Qaeda all’Isis – usa il pretesto della religione per perseguire strategie e obiettivi politici. Il Califfo, intanto, se la ride.
Dicono che le stragi di Parigi sono il punto di non ritorno, ma a Parigi sono morte molte meno persone che nel mercato di Beirut o sull’aereo russo nel Sinai, due attentati che non hanno destato la stessa reazione in Occidente. Delle vittime di Parigi conosciamo tutto, volti, storie, parenti, funerali, mentre delle 44 vittime di Beirut –anche lì bambini, studentesse, padri di famiglia – non sappiamo nulla: eppure sono morte ammazzate solo il giorno prima di quelle di Parigi, uccise da kamikaze armati nello stesso identico modo di quelli di Parigi.
Notizie - Parigi sotto attacco una chiave di lettura fuori dal coro della propaganda dell'occidente
Di sicuro il problema di antagonismo con i musulmani e altre civilta' piu' povere sonoun problema che viene da molto lontano e, gia' allora, evidenziavo che per l'occidente (come spesso nella storia) esistono morti di serie A (vedi i morti delle torri gemelle, e Parigi nel caso specifico) e morti di serie B (la maggioranza) che, se la politica del momento ed i media del caso, non prendono in consisiderazione per alcun interesse connesso o perche' non capitati al momento giusto.
http://www.abeautifulmind.it/2015/11/notizie-parigi-sotto-attacco-una-chiave.html
Detto' cio' mi sento di menzionare un articolo di Marco Travaglio uscito qualche settimana fa che ben sviluppa il concetto ( al seguente link l'articolo completo)
Il Califfo se la ride (Marco Travaglio)
Mi limito per questo di evidenziare alcuni passaggi che ben avallano (quale grande giornalista per fortuna è) il concetto poco prima espresso:
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Dicono che l’Isis si finanzia vendendo petrolio al mercato nero (anche alla Siria di Assad, che dicono essere un alleato irrinunciabile della coalizione contro l’Isis), ma mai che un caccia della coalizione anti-Isis bombardi un pozzo petrolifero dell’Isis,nemmeno per sbaglio. Il Califfo, intanto, se la ride. Dicono che l’Arabia Saudita è impegnatissima con la coalizione a combattere l’Isis, ma l’Arabia Saudita finanzia da sempre il jihadismo–figlio della teologia wahabita nata in Arabia Saudita – e finora ha decapitato più persone di quante ne abbia decollate l’Isis, e come questa perseguita sciiti e atei, oltre a distruggere siti archeologici di grande valore culturale e religioso vicino a Mecca e Medina, e a bombardare da 7 mesi lo Yemen con le armi gentilmente fornite dall’Occidente. Il Califfo, intanto, se la ride.
Dicono che aveva ragione Oriana Fallaci e che chi dissentiva da lei le deve le scuse postume, ma la Fallaci dopo l’11 settembre suggerì all’Occidente di fare esattamente ciò che ha fatto: invadere l’Afghanistan e l’Iraq, col risultato che fino al 2001 i morti per terrorismo nel mondo erano ogni anno meno di 3 mila e nel 2014 erano triplicati a 32 mila, dieci volte i caduti nelle Torri gemelle (senza contare le decine di migliaia di vittime della guerra civile siriana, fonte Gti: Global terrorism index). Pochi comprendono che il jihadismo vuole eliminare la zona grigia, quella della stragrande maggioranza moderata o agnostica degli islamici, con una chiamata alle armi “o con noi o con l’Occidente”. Il Califfo, intanto, se la ride.
Dicono che è una guerra di religione perché l’Islam radicale ha dichiarato guerra alle religioni non islamiche d’Occidente, dunque tutti i musulmani devono prendere le distanze dall’Isis, anzi dal terrorismo, anzi dal radicalismo, anzi possibilmente dall’Islam per dimostrarsi veramente “moderati”. Ma il maggiore Stato islamico, l’Indonesia (200 mila musulmani) è del tutto estraneo al conflitto. Laguerrariguardasolo l’Islam arabo (320 milioni di islamici su un miliardo e mezzo), e soprattutto vede schierata una parte di islamici arabi (jihadisti sunniti) contro tutti gli altri (sciiti, yazidi, sunniti non jihadisti ecc). Infatti le vittime del terrorismo islamista sono quasi tutte di religione islamica (24.517 su 32 mila) e gli attentati colpiscono prevalentemente paesi a maggioranza musulmana. Nel solo 2014 sono morte ammazzate 9929 persone in Iraq, 7512 in Nigeria, 4505 in Afghanistan, 1760 in Pakistan, 1698 in Siria, 654 nello Yemen, 429 in Libia. I paesi occidentali (Europa e America del Nord) sono buoni ultimi con il 2,6% delle vittime. Nel 2015 i morti islamici per mano dei terroristi islamisti sono 23 mila, contro i 148 europei (Parigi,Copenaghen e di nuovo Parigi), i 224 russi (sull’aereo in volo sul Sinai) e i 59 trucidati in Tunisia fra il museo del Bardo e la spiaggia di Sousse. Pochi capiscono che il terrorismo jihadista – da al Qaeda all’Isis – usa il pretesto della religione per perseguire strategie e obiettivi politici. Il Califfo, intanto, se la ride.
Dicono che le stragi di Parigi sono il punto di non ritorno, ma a Parigi sono morte molte meno persone che nel mercato di Beirut o sull’aereo russo nel Sinai, due attentati che non hanno destato la stessa reazione in Occidente. Delle vittime di Parigi conosciamo tutto, volti, storie, parenti, funerali, mentre delle 44 vittime di Beirut –anche lì bambini, studentesse, padri di famiglia – non sappiamo nulla: eppure sono morte ammazzate solo il giorno prima di quelle di Parigi, uccise da kamikaze armati nello stesso identico modo di quelli di Parigi.
Statistiche - I furti in Italia negli ultimi decenni, furti in abitazione, sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni (+127%)
Esiste un interessante articolo del Censis che mostra dati e statistiche interessanti ed inequivocabili alllo stesso tempo sull'andamento dei furti ed altri reati in italia nei decenni.
http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=121004
http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=121004
Svaligiata una casa ogni due minuti. Asti, Pavia e Torino le province più colpite. Fenomeno in forte crescita a Milano (+229% tra il 2004 e il 2013), Firenze (+177%), Roma (+120%) e Bologna (+104%)
Sono 689 al giorno, cioè 29 ogni ora: uno ogni due minuti. È questo il bilancio allarmante del numero di furti in abitazione commessi nell'ultimo anno. Questa tipologia di reato ha registrato un aumento record. Negli ultimi dieci anni i furti in casa sono più che raddoppiati, passando dai 110.887 denunciati nel 2004 ai 251.422 del 2013, con una crescita del 126,7%. Solo nell'ultimo anno l'incremento è stato del 5,9%. È un aumento molto più accentuato rispetto all'andamento del numero totale dei reati (+19,6% nel periodo 2004-2013) e dei furti nel complesso (+6%), e in controtendenza rispetto all'andamento dei furti di autoveicoli (-32,2%) e degli omicidi (-29,7%).
La zona d'Italia più colpita è il Nord-Ovest, dove nell'ultimo anno i furti in abitazione sono stati 92.100, aumentati del 151% nel decennio. Oltre il 20% dei furti denunciati è avvenuto in tre province: Milano (19.214 reati), Torino (16.207) e Roma (15.779).
Considerando il numero di reati rispetto alla popolazione residente, in cima alla graduatoria delle province italiane più bersagliate si trovano Asti (9,2 furti in abitazione ogni mille abitanti), Pavia (7,1 ogni mille), Torino (7,1 ogni mille) e Ravenna (7,0 ogni mille). E le province in cui i furti in casa sono aumentati di più nell'ultimo decennio sono Forlì-Cesena (al primo posto, +312,9%), Mantova (+251,3%), Udine (+250,0%), Terni (+243,7%) e Bergamo (+234,3%). Tra le grandi città, gli aumenti maggiori si registrano a Milano (+229,2% nel periodo 2004-2013), Firenze (+177,3%), Torino (+172,6%), Padova (+143,3%), Palermo (+128,4%), Venezia (+120,9%), Roma (+120,6%), Bologna (+104,5%) e Verona (+103,4%).
Cresce anche l'attenzione delle forze dell'ordine nei confronti di questo reato. Nel 2013 sono state denunciate a piede libero per furti in abitazione 15.263 persone (+139,6% rispetto al 2004), di cui 1.366 minori (il 9% del totale). E sono state arrestate 6.628 persone, di cui 486 minori (il 7,3% del totale). I detenuti per furto in abitazione e furto con strappo sono 3.530 nel 2014, con una crescita del 131,9% rispetto al 2007.
I ladri scelgono sempre di più le abitazioni private perché oggi negozi, banche, uffici postali e strade commerciali sono maggiormente dotati di sistemi di sicurezza, come le telecamere, in grado di scoraggiare chi vuole commettere il reato o di individuarne il responsabile. E anche perché si è certi di trovare nelle case un bottino da portare via, soprattutto in una stagione di crisi e di forte incertezza riguardo al futuro, in cui gli italiani hanno ridotto i consumi e hanno preferito tenere i propri risparmi «sotto il materasso».
I dati testimoniano una presenza consistente di stranieri sulla scena del crimine. Nell'ultimo anno tra i denunciati a piede libero gli stranieri sono il 54,2% (8.627 persone), tra gli arrestati il 62% (4.112: +31,4% solo nell'ultimo anno), tra i detenuti il 42,3% (1.493).
Si svaligia sempre e comunque: di notte e di giorno, da soli o organizzati in bande, spesso sfidando gli ignari inquilini mentre si trovano in casa. Parallelamente all'aumento dei furti, infatti, a disturbare i sonni tranquilli degli italiani è la crescita di un altro reato ancora più allarmante: le rapine in abitazione, con violenza o minaccia ai proprietari. Nel 2013 sono state 3.619, con una crescita vertiginosa nel decennio (+195,4%) e un incremento del 3,7% solo nell'ultimo anno.
A differenza dei furti in abitazione, le rapine sono commesse principalmente al Sud (1.380 nel 2013, pari al 38,1% del totale). Nella graduatoria provinciale in base all'incidenza di questo reato rispetto alla popolazione residente, al primo posto si trova Trapani (14,4 rapine in abitazione ogni 100.000 abitanti), seguito da Asti (14,1 ogni 100.000) e Palermo (13,8 ogni 100.000).
E l'aumento dei reati che turbano la quiete domestica porta a un aumento delle preoccupazioni della gente comune. Le famiglie che percepiscono il rischio di criminalità nella zona in cui vivono sono passate dal 27,1% del totale nel 2010 al 30% nel 2014.
In effetti, siamo al 6° posto in Europa per numero di furti e rapine in abitazione: 4 ogni mille abitanti rispetto alla media europea di 2,9 (i dati di comparazione internazionale sono riferiti all'anno 2012). Più insicuri dell'Italia sono solo Grecia (7,9 reati ogni mille abitanti), Danimarca (7,8), Belgio (7,2), Paesi Bassi (6,7) e Irlanda (6,1). Ultimi in classifica (cioè i Paesi più sicuri) sono Romania (0,8) e Slovacchia (0,3).
La zona d'Italia più colpita è il Nord-Ovest, dove nell'ultimo anno i furti in abitazione sono stati 92.100, aumentati del 151% nel decennio. Oltre il 20% dei furti denunciati è avvenuto in tre province: Milano (19.214 reati), Torino (16.207) e Roma (15.779).
Considerando il numero di reati rispetto alla popolazione residente, in cima alla graduatoria delle province italiane più bersagliate si trovano Asti (9,2 furti in abitazione ogni mille abitanti), Pavia (7,1 ogni mille), Torino (7,1 ogni mille) e Ravenna (7,0 ogni mille). E le province in cui i furti in casa sono aumentati di più nell'ultimo decennio sono Forlì-Cesena (al primo posto, +312,9%), Mantova (+251,3%), Udine (+250,0%), Terni (+243,7%) e Bergamo (+234,3%). Tra le grandi città, gli aumenti maggiori si registrano a Milano (+229,2% nel periodo 2004-2013), Firenze (+177,3%), Torino (+172,6%), Padova (+143,3%), Palermo (+128,4%), Venezia (+120,9%), Roma (+120,6%), Bologna (+104,5%) e Verona (+103,4%).
Cresce anche l'attenzione delle forze dell'ordine nei confronti di questo reato. Nel 2013 sono state denunciate a piede libero per furti in abitazione 15.263 persone (+139,6% rispetto al 2004), di cui 1.366 minori (il 9% del totale). E sono state arrestate 6.628 persone, di cui 486 minori (il 7,3% del totale). I detenuti per furto in abitazione e furto con strappo sono 3.530 nel 2014, con una crescita del 131,9% rispetto al 2007.
I ladri scelgono sempre di più le abitazioni private perché oggi negozi, banche, uffici postali e strade commerciali sono maggiormente dotati di sistemi di sicurezza, come le telecamere, in grado di scoraggiare chi vuole commettere il reato o di individuarne il responsabile. E anche perché si è certi di trovare nelle case un bottino da portare via, soprattutto in una stagione di crisi e di forte incertezza riguardo al futuro, in cui gli italiani hanno ridotto i consumi e hanno preferito tenere i propri risparmi «sotto il materasso».
I dati testimoniano una presenza consistente di stranieri sulla scena del crimine. Nell'ultimo anno tra i denunciati a piede libero gli stranieri sono il 54,2% (8.627 persone), tra gli arrestati il 62% (4.112: +31,4% solo nell'ultimo anno), tra i detenuti il 42,3% (1.493).
Si svaligia sempre e comunque: di notte e di giorno, da soli o organizzati in bande, spesso sfidando gli ignari inquilini mentre si trovano in casa. Parallelamente all'aumento dei furti, infatti, a disturbare i sonni tranquilli degli italiani è la crescita di un altro reato ancora più allarmante: le rapine in abitazione, con violenza o minaccia ai proprietari. Nel 2013 sono state 3.619, con una crescita vertiginosa nel decennio (+195,4%) e un incremento del 3,7% solo nell'ultimo anno.
A differenza dei furti in abitazione, le rapine sono commesse principalmente al Sud (1.380 nel 2013, pari al 38,1% del totale). Nella graduatoria provinciale in base all'incidenza di questo reato rispetto alla popolazione residente, al primo posto si trova Trapani (14,4 rapine in abitazione ogni 100.000 abitanti), seguito da Asti (14,1 ogni 100.000) e Palermo (13,8 ogni 100.000).
E l'aumento dei reati che turbano la quiete domestica porta a un aumento delle preoccupazioni della gente comune. Le famiglie che percepiscono il rischio di criminalità nella zona in cui vivono sono passate dal 27,1% del totale nel 2010 al 30% nel 2014.
In effetti, siamo al 6° posto in Europa per numero di furti e rapine in abitazione: 4 ogni mille abitanti rispetto alla media europea di 2,9 (i dati di comparazione internazionale sono riferiti all'anno 2012). Più insicuri dell'Italia sono solo Grecia (7,9 reati ogni mille abitanti), Danimarca (7,8), Belgio (7,2), Paesi Bassi (6,7) e Irlanda (6,1). Ultimi in classifica (cioè i Paesi più sicuri) sono Romania (0,8) e Slovacchia (0,3).
Cultura - 11 fari del demanio pubblico in vendita
Lo stato ha messo in vendita i seguenti 11 fari
Pubblicati sulla Gazzetta ufficiale i bandi di gara per la concessione da 6 a 50 anni di 11 fari di proprietà della Stato, 7 gestiti dall’Agenzia del Demanio e 4 dal Ministero della Difesa.
I bandi sono disponibili su questo sito internet e su quello del Ministero della Difesa/Difesa Servizi fino al 12 gennaio 2016.
Maggiori dettagli sul bando:
http://www.agenziademanio.it/opencms/it/notizia/On-line-i-bandi-di-gara-per-la-concessione-di-11-fari/
- Brucoli, ad Augusta (Sr);
- Murro di Porco, a Siracusa (Sr);
- Capo Grosso, nell’Isola di Levanzo – Favignana (Tp);
- Punta Cavazzi, ad Ustica (Pa);
- Capo d’Orso, a Maiori (Sa);
- Punta Imperatore, a Forio d’Ischia (Na);
- San Domino alle Isole Tremiti (Fg);
- Punta del Fenaio e Capel Rosso, sull’Isola del Giglio (Gr);
- Formiche di Grosseto e Capo Rizzuto a Isola di Capo Rizzuto (Kr).
Pubblicati sulla Gazzetta ufficiale i bandi di gara per la concessione da 6 a 50 anni di 11 fari di proprietà della Stato, 7 gestiti dall’Agenzia del Demanio e 4 dal Ministero della Difesa.
I bandi sono disponibili su questo sito internet e su quello del Ministero della Difesa/Difesa Servizi fino al 12 gennaio 2016.
Maggiori dettagli sul bando:
http://www.agenziademanio.it/opencms/it/notizia/On-line-i-bandi-di-gara-per-la-concessione-di-11-fari/
Storia - Hégésippe Simon
Hégésippe Simon è la figura fittizia di un uomo politico francese che, nel 1913, fu argomento di una burla intesa a ridicolizzare la classe politica, mettendone in luce la superficialità e la vanità.
A più di cento esponenti politici francesi fu inviata per lettera la richiesta di fondi per la celebrazione del centenario della nascita di un tal Hégésippe Simon; la vicenda assunse toni grotteschi scatenando una gara tra i politici dell'epoca tra chi fosse maggiormente amico e affine al fantomatico precursore della democrazia in Francia.
<.....>
In capo a poche settimane l'"affaire Hégésippe" assunse dimensioni enormi: ogni deputato, all'insaputa degli altri, si pavoneggiava con i colleghi vantando amicizie e parentele col "Precursore", mentre tutti tessevano pubbliche lodi alla sua illuminata saggezza. Il peggio è che tali presunte conoscenze e affinità politiche furono millantate per iscritto, fornendo a Paul Birault cospicuo materiale che raccolse in un volume intitolato Hégésippe Simon, Precurseur, insieme a tutta la documentazione della burla. Tra di essi vi fu anche il vice presidente del Senato e Ministro della Pubblica Istruzione della terza Repubblica francese, Maurice Faure.
....
La verità fu resa nota il 21 gennaio 1914 quando Birault, dalle colonne del suo giornale l'Éclair, rivelò i retroscena della burla consegnando al ludibrio pubblico i politici beffati;[1] tuttavia l'imminente scoppio della prima guerra mondiale tolse ai francesi la voglia di ridere e gli echi della notizia, giunta anche oltre oceano, si attenuarono ben presto.
....
Piu' dettagli al seguente link:
https://it.wikipedia.org/wiki/H%C3%A9g%C3%A9sippe_Simon
A più di cento esponenti politici francesi fu inviata per lettera la richiesta di fondi per la celebrazione del centenario della nascita di un tal Hégésippe Simon; la vicenda assunse toni grotteschi scatenando una gara tra i politici dell'epoca tra chi fosse maggiormente amico e affine al fantomatico precursore della democrazia in Francia.
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In capo a poche settimane l'"affaire Hégésippe" assunse dimensioni enormi: ogni deputato, all'insaputa degli altri, si pavoneggiava con i colleghi vantando amicizie e parentele col "Precursore", mentre tutti tessevano pubbliche lodi alla sua illuminata saggezza. Il peggio è che tali presunte conoscenze e affinità politiche furono millantate per iscritto, fornendo a Paul Birault cospicuo materiale che raccolse in un volume intitolato Hégésippe Simon, Precurseur, insieme a tutta la documentazione della burla. Tra di essi vi fu anche il vice presidente del Senato e Ministro della Pubblica Istruzione della terza Repubblica francese, Maurice Faure.
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La verità fu resa nota il 21 gennaio 1914 quando Birault, dalle colonne del suo giornale l'Éclair, rivelò i retroscena della burla consegnando al ludibrio pubblico i politici beffati;[1] tuttavia l'imminente scoppio della prima guerra mondiale tolse ai francesi la voglia di ridere e gli echi della notizia, giunta anche oltre oceano, si attenuarono ben presto.
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Piu' dettagli al seguente link:
https://it.wikipedia.org/wiki/H%C3%A9g%C3%A9sippe_Simon
Travaglio - Otto e Mezzo: "La pecorina smarrita" 04 dic 2015
Le stesse persone che difendevano il 'bunga bunga' improvvisamente sono diventati più papisti del Papa
Salute - Gli effetti della solitudine sul sistema immunitario
Interessante articolo che provo, scientificamente, come la solitudine prolungata anche nel mondo animale sortisce un effetto di "infiammazione" del corpo permanente del sistema immunitario, stressandolo e diverse malattie croniche.
Ovviamente il nostro corpo ed i vari acciacchi altro non sono che un ottimo riflesso del nostra stato psichico nonche' una cartina tornasole della nostra "coscienza" in senso lato, non sorprende quindi che anche il corpo ne risenta.
Infatti L'isolamento protratto nel tempo è correlato a un'alterazione del sistema immunitario e a una condizione d'infiammazione dell'intero organismo che possono innescare numerose malattie croniche. La conferma di questo collegamento, noto da tempo, viene da una nuova ricerca che ha documentato l'effetto della solitudine sul trascrittoma, l'insieme delle molecole di RNA di un organismo, negli esseri umani e nei machachi rhesus.
Piu' Dettagli:
http://www.lescienze.it/news/2015/11/25/news/solitudine_deficit_sistema_immunitario-2863262/?rss
Marco Travaglio a Otto e Mezzo: "La destra: Renzi disertore"
Grande Travaglio.
Lilli Gruber ospita Gloria Origgi (filosofa), Marco Travaglio (Direttore Il Fatto Quotidiano) e Alessandro Sallusti (Direttore Il Giornale).
Lilli Gruber ospita Gloria Origgi (filosofa), Marco Travaglio (Direttore Il Fatto Quotidiano) e Alessandro Sallusti (Direttore Il Giornale).
Tennis - Ultimo punto Masters 1988 Lendl vs. Becker
The unforgotten last point of the Masters final in 1988.
Musica - Itzhak Perlman un musicista di talento
Ho stretto amicizia da tanti anni con un Violista e famiglia di un'importante orchestra e, negli anni, ho avuto modo di conoscere ed ascoltare tramite la musica di Itzhak Perlman.
Si tratta di una musica sublime ed originale al contempo. Indico di seguito a titolo meramente esemplificativo la playlist di youtube, tanto per farsi un'idea e uno stralcio da wikipedia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Itzhak_Perlman
Si tratta di una musica sublime ed originale al contempo. Indico di seguito a titolo meramente esemplificativo la playlist di youtube, tanto per farsi un'idea e uno stralcio da wikipedia.
Da wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Itzhak_Perlman
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Inizia a studiare il violino dopo averlo ascoltato, casualmente, per radio. Nel 1958 esordisce per la prima volta e inizia a studiare all'Academy of Music di Tel Aviv. Successivamente emigra negli Stati Uniti dove studia alla Juilliard School di New York sotto la guida di Ivan Galamian e Dorothy DeLay. Nel 1959 suona il primo concerto, per l'Ed Sullivan Show, nella TV di New York.
Esordisce alla Carnegie Hall nel 1963.
A Salisburgo esegue nel 1972 un concerto con il pianista Joseph Kalichstein ed il Concerto per violino e orchestra n. 4 (Mozart) con i Wiener Philharmoniker diretto da Claudio Abbado, nel 1975 il Concerto per violino e orchestra op. 64 (Mendelssohn) con l'Orchestra filarmonica d'Israele diretta da Zubin Mehta ed un concerto con Bruno Canino e nel 1980 un concerto con musiche di Johann Sebastian Bach.
Al Teatro alla Scala di Milano nel 1977 esegue il Concerto per violino e orchestra (Beethoven) diretto da Zubin Mehta e nel 1994 è in concerto in trio con Vladimir Ashkenazy e Lynn Harrel.
Al Grand Théâtre di Ginevra nel 1982 e nel 1987 tiene un recital con Bruno Canino e nel 1988 con Samuel Sanders.
Accompagnato dall'Orchestra Filarmonica Israeliana nel 1987 si esibisce a Varsavia e Budapest così come in tutto l'est Europa, a Mosca e a Leningrado nella primavera del 1990 mentre nel 1994 si esibisce in Cina ed India.
Nel 1993 esegue il Concerto per violino e orchestra (Berg) all'Hill Auditorium di Ann Arbor nel Michigan ed alla Carnegie Hall di Manhattan per il Metropolitan Opera House diretto da James Levine.
Partecipa a molte trasmissioni americane e viene chiamato più volte a suonare alla Casa Bianca.
Nel 1999 partecipa al film Fantasia 2000.
A causa di problemi fisici negli ultimi anni si è dedicato alla direzione d'orchestra, per questo è stato più volte chiamato a dirigere la Detroit Symphony Orchestra. Vive a New York con sua moglie Toby.
Collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]
Perlman ha collaborato con famosi artisti quali Daniel Barenboim, Yo-Yo Ma, Zubin Mehta, Isaac Stern, James Levine, Oscar Peterson, Pinchas Zukerman, Eugene Ormandy, Vladimir Ashkenazy, André Previn, e Martha Argerich. Ha poi suonato con le più importanti orchestre: Berliner Philharmoniker, Wiener Philharmoniker, Philadelphia Orchestra, New York Philharmonic e Orchestra filarmonica d'Israele.
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- Nel 1964 vince la Leventritt Competition, Ottiene poi cinque Grammy per la migliore interpretazione di musica da camera, per la migliore esecuzione solistica con orchestra, per il miglior album.
- "Medal of Liberty" (1986) dal presidente statunitense Reagan
- "National Medal of Arts" (2000) dal presidente statunitense Clinton
- "Kennedy Center Honors"(2003)
- Grammy Award alla carriera (2008)
Violini[modifica | modifica wikitesto]
Suona lo Stradivari Soil del 1714, già appartenuto a Yehudi Menuhin. Intorno al 1984 ha impiegato il Bergonzi Kreisler[1]. Suona anche il Guarneri del Gesù "Sauret"(1743).
Eventi - Parco di Poggio Valicaia Barbecue ed eventi per Bambini/Grandi
Al parco di poggio valicaia vi sono due aree picnic e barbecue attrezzati, l'utilizzo è gratuito (salvo offerta se uno vuole) dalle 11.00 alle 15.00, il posto merita.
http://www.poggiovalicaia.it/poggiovalicaia.it/regolamento_e_Area_Pic_nic.html
Inoltre vi sono vari eventi, meglio visionare il sito web nella sua integralita'
http://www.poggiovalicaia.it/poggiovalicaia.it/home.html
Di seguito l'orario
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