Psicologia - Il Mal di Natale

Qualche mese fa avevo pubblicato un interessante post che menzionava un articolo/studio scientifico in cui risultava una forte correlazione tra l'aumento dei suicidi o depressione in concomitanza con le feste natalizie.

L'articolo completo ed articolo del blog qui:



http://download.kataweb.it/lescienze/media/pdf/M&C_2008.pdf

http://www.abeautifulmind.it/2015/04/psicologia-mal-di-natale.html
...
Un’indagine inedita rivela che il disagio di Natale non è legato all’eccesso di cibo o allo stress da regali, ma ha a che fare soprattutto con aspettative tradite e promesse mancate 

...

«La festa del bambino Gesù dovrebbe essere il modo per celebrare il bambino che c’è in ognuno di noi», osserva Renato Rizzi, medico e psicologo. Ma intorno alla festa si agitano altre emozioni: l’ansia per gli incontri indesiderati, il rimpianto per chi non c’è, il dovere di mostrarsi felici e anche quello di fare un bilancio dei mesi trascorsi e disegnare un catalogo di buoni propositi. E su tutto, inevitabile, lo stress. «Gli studi sulla relazione tra stress e depressione inseriscono il Natale tra gli eventi stressanti per gli stimoli emotivi legati a questa ricorrenza», spiega Stefano Pallanti, professore di psichiatria all’Università di Firenze. «Natale è la festa dell’amore, e non c’è sentimento più crudele dell’amore».
...
Si tratta di una ricorrenza planetaria, e oggi di un business planetario. Ma anche del periodo dell’anno in cui i nodi vengono al pettine. «Le festività possono concretizzare i nostri desideri, ma al tempo stesso generano un senso di perdita, perché scandiscono il passare del tempo e ci riportano alla mente gli eventi del passato», osserva lo psicoanalista newyorkese Leonard Shengold. «È il momento in cui rimpiangiamo l’infanzia felice che abbiamo perduto o non abbiamo mai avuto». 
...
 Se il sentimento predominante – 31 per cento del campione – è l’indifferenza, un altro 36 per cento esprime nell’ordine ansia, depressione, senso di colpa e in qualche caso perfino aggressività. «Per molti degli intervistati – osserva Rizzi – il Natale è un’occasione di incontri spiacevoli con parenti e amici, un obbligo cui si sfuggirebbe volentieri e che fa riemergere ansie, gelosie e rancori. Trasformando quella che dovrebbe essere una festa in una dolorosa resa dei conti». In questo scenario, la ricorrenza religiosa passa in secondo piano, mentre solo un 13 per cento del campione vede con favore la possibilità di trascorrere del tempo con le persone care. E anche la cerimonia dello scambio dei regali ha perso la purezza dell’elargizione senza corrispettivo simboleggiata dai doni dei Magi, «per generare ansie, rivalità e sensi di colpa», nota lo psicologo.
...
Hellen Bergen e Keith Hawton, del Centro di ricerca sul suicidio di Oxford, hanno rilevato che nel Regno Unito si nota una diminuzione dell’80 per cento dei suicidi tre giorni prima di Natale, cui fa riscontro un aumento del 100 per cento il primo giorno dell’anno. 
...
Analizzando 220.000 decessi in un arco di 12 anni, i ricercatori hanno individuato un picco di mortalità durante le feste natalizie. Che non può essere attribuito ai rigori della stagione invernale, perché i dati riguardano la California, dove le temperature sono abbastanza miti, e perché la mortalità aumenta a partire dal giorno del Ringraziamento – il quarto giovedì di novembre – fino a Capodanno e poi comincia a diminuire, mentre le temperature minime rimangono relativamente stabili per tutto il mese di gennaio. Come se non bastasse, questi dati sono stati confermati da uno studio nazionale su 53 milioni di decessi nell’arco temporale 1973-2001, coordinato da David P. Phillips, dell’Università della California a San Diego, e pubblicato sulla rivista «Circulation»: studio dal quale emerge un incremento di mortalità cardiovascolare del 4,6 per cento nel periodo che va dalla vigilia di Natale a Capodanno, e che inserisce di diritto le festività natalizie tra i fattori di rischio. Secondo Kloner, un fattore determinante è certamente lo stress emotivo, dovuto soprattutto alle interazioni spiacevoli con i familiari, senza dimenticare altri elementi come il maggior consumo di cibo e alcolici, gli sforzi fisici imprevisti oltre che – soprattutto per gli americani – l’abitudine di accendere camini che possono causare problemi respiratori dovuti al particolato

Nessun commento:

Posta un commento

Qui puoi lasciare un commento oppure dei suggerimenti