Il responsabile per la libertà di stampa dell’OCSE invita l’Italia a modificare il disegno di legge sulle intercettazioni

VIENNA – Oggi il responsabile OCSE per la libertà dei media Dunja Mijatovic si è rivolta all’Italia affiché rinunci al disegno di legge sulla sorveglianza elettronica – conosciuto come ‘legge sulle intercettazioni’ – sostenuto dal governo italiano, o a modificarlo per introdurre emendamenti che siano in linea con gli standard internazionali sulla libertà di espressione e con le raccomandazioni dell’OCSE.
Il 10 giugno il Senato italiano ha approvato il disegno di legge in materia di intercettazioni elettroniche (legge n. 1611) con un voto controverso che è stato boicottato dai senatori dell’opposizione. “Sono preoccupata per il fatto che che il Senato abbia approvato una legge che potrebbe seriamente ostacolare il giornalismo investigativo in Italia, nonostante i diversi avvertimenti da parte del mio ufficio. Ciò evidenzia una tendenza a criminalizzare il lavoro giornalistico” ha affermato la Mijatovic.
“I giornalisti devono essere liberi di parlare di tutti i casi di pubblico interesse e devono essere liberi di scegliere come condurre un’indagine responsabile. Il disegno di legge nella sua formulazione attuale contraddice le raccomandazioni dell’OCSE, specialmente nella misura in cui proibisce l’uso di alcune fonti confidenziali e alcuni materiali che possono essere necessari per indagini giornalistiche significative al servizio della democrazia,” ha aggiunto Mijatovic.
Secondo Mijatovic, tra gli emendamenti problematici introdotti dal disegno di legge vi sono:
  • Gravi restrizioni alla pubblicazione di documenti relativi a procedimenti giudiziari o indagini di polizia prima dell’inizio di un processo;
  • L’introduzione di multe fino a 450.000 euro per gli editori e 30 giorni di carcere e una multa fino a 10.000 euro per i giornalisti che pubblicano intercettazioni trapelate prima dell’inizio di un processo;
  • La possibilità di pena detentiva per chiunque non sia un “giornalista professionista” e che registri o filmi una persona senza previo consenso.
Il disegno di legge deve ancora essere approvato dalla Camera dei Deputati e firmato dal Presidente prima di diventare legge.

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