Statistiche - La disoccupazione reale in Italia

(ANSA) - ROMA, 28 APR - Nel 2009 il tasso di disoccupazione in Italia è risultato inferiore a quello della media Ue, ma nel nostro Paese c'é stato un maggiore tasso di inattività. Lo evidenzia l'Istat nella Rilevazione sulle forze di lavoro nella media del 2009. Tra il 2008 e il 2009, evidenzia l'Istituto di statistica, il tasso di disoccupazione in Italia è passato dal 6,7% al 7,8%, contro l'8,9% registrato nell'Unione europea a 27 Paesi. In confronto alla Ue, il valore più basso del tasso di disoccupazione si associa, nel nostro paese, ad un più elevato indicatore di inattività, il cui tasso si posiziona al 37,6% (28,9% nella media Ue).
Il tasso di occupazione (ovvero il rapporto tra gli occupati e la popolazione di 15-64 anni), invece, nel 2009, nella classe di età 15-64 anni, si è attestato a livello nazionale al 57,5% (-1,2 punti percentuali su base annua). Un valore, precisa l'Istat, inferiore di oltre sette punti percentuali rispetto alla media dell'Unione europea (64,6%). Infine il tasso di inattività, sempre nel 2009, per le persone tra i 15 e i 64 anni, si è attestato al 37,6%, sei decimi di punto in più rispetto al 2008.
Sicilia, Sardegna e Campania sono le regioni con il tasso di disoccupazione più alto d'Italia (rispettivamente 13,9%, 13,3% e 12,9%), mentre Trentino Alto-Adige e Valle D'Aosta (3,2% e 4,4%) si posizionano agli ultimi posti della classifica. E' quanto emerge dalla Rilevazione sulle forze di lavoro nella media del 2009 diffusa oggi dall'Istat. La Sicilia, in particolare, segnala il tasso di disoccupazione più elevato sia per la componente maschile sia per quella femminile, mentre il Trentino-Alto Adige quello più basso per entrambi i generi. La Calabria, invece, nel confronto col 2008 è l'unica regione del Mezzogiorno in cui non si registra una crescita della disoccupazione. L'Istat evidenzia inoltre un incremento del tasso di disoccupazione giovanile, passato dal 21,3% del 2008 al 25,4% nel 2009. Anche in questo caso a livello territoriale le regioni meridionali mostrano i livelli più alti, soprattutto Sardegna, Sicilia e Basilicata (con valori pari rispettivamente al 44,7%, 38,5% e 38,3%). Il Lazio è l'unica regione del Centro-nord a presentare un tasso superiore alla media nazionale.

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