L’ultima truffa è stata scoperta quasi un anno fa dal nucleo antifrodi dei carabinieri di Parma: olive irrancidite provenienti dall’estero che venivano deodorate chimicamente e usate per preparare olio extravergine fasullo. Una delle poche cose che possiamo fare quando andiamo a comprare un olio è riuscire a leggere bene l’etichetta, per evitare “sorprese” di questo tipo.
Innanzitutto, cercate la dicitura “spremitura a freddo“, cioè fatta al di sotto dei 27° C, che assicura un giusto gusto e proprietà organolettiche. Poi puntate sul DOP, poiché la sigla indica che l’olio è prodotto con olive raccolte e spremute in uno specifico territorio.
Infine, se volete una garanzia in più, cercate la certificazione BIO, poiché il settore del biologico dovrebbe esser sottoposto a controlli più rigidi, anche a livello europeo.
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