Storia - Luigi Mosconi - Vari libri su #Bagno di Romagna #Selvapiana #Montegranelli #Oxford

Mi sento di segnalare vari libri di una cara persona, 

Buona lettura


Il disegno di Bagno di Romagna durante le distruzioni e le minacce del fiume Savio fra Cinque e Seicento

di Luigi Mosconi

Descrizione del libro:

l paese di Bagno di Romagna, sorto e ampliatosi nel letto del fiume Savio, ha sopportato per secoli le sue inondazioni che tra Cinque-Seicento, due magistrature fiorentine registrarono con ricchezza di particolari. 

Tra gli architetti, gli ingegneri e i capomaestri che visitarono la Val di Bagno, vi furono tecnici impegnati in importanti realizzazioni di opere pubbliche nel granducato, e nella costruzione di ville e resedi per il principe: tra questi nominiamo Gherardo Mechini; David Fortini, nipote di Niccolò Pericoli detto il Tribolo; Francesco Baglioni, un intagliatore, credibilmente nipote di Baccio d'Agnolo. 

Fra tutti, però, emerge Bernardo Buontalenti che essendo in Val di Bagno, probabilmente per curarsi i primi sintomi della gotta, fu chiamato dal granduca a visitare per suo conto alcuni lavori aperti nella valle. 

La documentazione - che permette di descrivere le tragiche inondazioni e gli interventi degli uomini di Bagno e delle magistrature centrali per risanare il paese, che qualche volta rischiò di essere abbandonato, e mantenere utilizzabili le acque calde - fornisce anche splendide rappresentazioni grafiche, degne anche di una valenza artistica.



Selvapiana. Una curtis di una signoria monastica dalle origini al dominio di Firenze

di Luigi Mosconi

Descrizione del libro:


Il castello di Selvapiana è menzionato, per la prima volta, in una donazione del 1232, quando il figlio di uno sconosciuto Taddeo lo sottometteva alla Chiesa romana. 
Intorno al 1274, Selvapiana apparteneva alla signoria dell'abbazia del Trivio (Montecoronaro) con la quale i discendenti di Taddeo, nominati Della Faggiola, condividevano il potere. 

Uguccione di Rainerio Della Faggiola, al principio della sua esperienza signorile, ma già famoso condottiere nell'Italia centro-settentrionale, custodiva insieme ai suoi fratelli il castello di Selvapiana e alla fine del XIII secolo lo aveva anche fortificato. 

È attendibile che nei primi anni del Trecento, Uguccione abbia ospitato Dante Alighieri nei suoi castelli «ne' monti vicini ad Orbino» - tra i quali non possiamo escludere quello di Selvapiana - come testimonia Giovanni Boccaccio nel suo "Trattatello in laude di Dante", e come vuole anche la tradizione. 

Alla fine degli anni Venti del XIV secolo, quasi tutto il potere della signoria del Trivio era passato nelle mani dei Della Faggiola. Dalla spartizione dei castelli e dei territori di quella casata, Selvapiana toccò a Paolozzo, poi a Cionarino e dopo di lui a un altro Paolozzo.

Quest'ultimo tenne il castello fino al 1404, quando diventò un raccomandato del comune di Firenze. 

Nel 1424, passò dalla parte del duca di Milano e guerreggiò contro i fiorentini i quali, nel 1431, lo spogliarono di tutti i suoi averi. 

Il paese, quindi, fu aggiunto alle altre località della Val di Bagno che i Gambacorti tenevano sotto l'accomandigia di Firenze e quando questi ultimi decisero di lasciare la valle per trasferirsi nel reame di Napoli, Selvapiana fu incluso nel dominio fiorentino.





Montegranelli: la Signoria dei Da Romena nella Val di Bagno a metà del XIV Secolo


di Luigi Mosconi

Descrizione del libro:

La presente ricerca descrive per la prima volta l'essenza di una signoria laica nella Val di Bagno. 

L'amicizia di Dante Alighieri con molti conti da Romena porta a prendere in seria considerazione la presenza del Poeta nel castello di Montegranelli o in quello di Bagno agli inizi del Trecento. 

Le mogli di due di questi conti, tra l'altro, erano, una la figlia di Paolo Malatesta e l'altra, dopo Francesca da Polenta, la moglie di Gianciotto Malatesta: i protagonisti della nota e tragica vicenda amorosa. 

La descrizione della topografia del castello di Montegranelli, dei signori che vi abitavano e delle vie che attraversavano la valle, introducono le vicende del conte Bandino di Uberto da Romena negli anni Trenta-Cinquanta del XIV secolo. 

La posizione giuridica degli uomini della signoria e dei poteri del conte scaturisce dalla narrazione delle concessioni di terre, degli iuspatronati ecclesiastici, dei feudi e delle accomandigie. 

Un regesto, ricco di toponimi, accompagna il lettore all'interno del castello di Montegranelli e in molti luoghi della Val di Bagno dandogli l'emozione di vivere in quegli anni.




Segnalo inoltre che il seguente libro e' disponibile perfino a Cambridge:



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