La puntata si intitola: "GLI AUSTERI"
Di Michele Buono
"Abbiamo
bisogno che i nostri governi spendano di più, non di meno - dice il
premio Nobel Paul Krugman - perché questa è l'unica soluzione. Assumere
insegnanti. Costruire infrastrutture. Fare quello che fu fatto con la
seconda guerra mondiale, possibilmente scegliendo spese utili". E invece
no dicono gli austeri di tutto il mondo, non ci sono i soldi.
L'economista
Keynes avrebbe risposto: "E che le case, le fabbriche si costruiscono
con i soldi?" - direbbe-. "Mancano per caso i mattoni, le materie prime?
Non ci sono gli operai, gli ingegneri? Ah i soldi! Ma è solo una
questione tecnica!"
Ma hanno ragione gli austeri? E soprattutto dove ci stanno portando?
Raccontiamo
quale sarebbe il risultato di un sistema politico ed economico centrato
sul cittadino, il lavoro e l'interesse generale. Ribaltiamo il modello
delle politiche recessive e pensiamo che ci siano soldi da investire e
una regia pubblica: niente fiscal compact in Europa e niente pareggio di
bilancio nella nostra costituzione. Come cambierebbero le nostre vite
se il nostro paese - per esempio - avviasse un programma di
ricostruzione urbana? Le città sono la principale infrastruttura
economica dove vive più della metà della popolazione mondiale. Se non
funziona bene vivi male, lavori male - se lavori - e il valore della
produzione è di conseguenza. Quale sarebbe l'impatto di investimenti di
questo tipo sul debito pubblico e la crescita? Si avvierebbe un volano
economico che crea lavoro, beni materiali duraturi e benessere delle
persone. E i titoli di debito pubblico di un paese che si indebita per
un progetto del genere come li considererebbe il mercato? Del resto
Nantes uscì da una crisi profonda negli anni '80, provocata dalla
chiusura dei cantieri navali, con una politica pubblica vigorosa di
investimenti sulla città e sulla ricerca.
E se nel sistema diverso
pensassimo a banche pubbliche che raccolgono il risparmio e lo investono
in progetti industriali e lavoro? Come la KfW tedesca. E se il lavoro
non fosse un dannato incidente nella produzione? Con i sindacati e i
rappresentanti politici del territorio seduti alla pari nei consigli di
amministrazione? Come alla Volkswagen.
E' con il lavoro e la
produzione che si crea la ricchezza. Senza politiche industriali succede
poi come a Youngstown in Ohio, giusto per fare un esempio.
Deindustrializzazione, tagli di bilancio e politiche recessive creano il
deserto: le città si svuotano, scheletri di fabbriche, giù i valori
immobiliari e su la delinquenza. E in tanti dagli Stati Uniti a dire
attenta Europa! Noi i vostri errori gli abbiamo già fatti.
E inoltre: "DO UT DES 2"
Di Alberto Nerazzini
Umberto
Veronesi è la figura di garanzia indicata dal presidente della
Lombardia Maroni per vigilare sul sistema sanitario, martoriato dagli
scandali. Si pensa di metterlo a capo di una commissione speciale.
Intanto il grande oncologo spinge per la realizzazione del suo sogno: il
Centro di ricerca biomedica avanzata (Cerba), che dovrebbe sorgere
accanto all'Istituto europeo di oncologia. Però oggi il progetto del
Cerba è intrappolato nella vicenda giudiziaria del fallimento Ligresti
ed è diventato decisivo per le banche: una partita complessa in mano
alla politica.
"IMU, IL CONTO IN SOSPESO"
Di Emilio Casalini
Il
Consiglio dei Ministri ha deciso di congelare la rata dell' IMU sulla
prima casa: sono due miliardi di euro che ballano. Vedremo come e quando
verranno rimpiazzati perchè i Comuni battono cassa, e c'è la priorità
dei posti di lavoro da creare. Il governo ha deciso anche di modificare
la tassa ma c'è ancora da fare i conti con il passaggio da Ici a Imu.
Molti
comuni con l'avvento della nuova tassa, si sono trovati i bilanci
improvvisamente dimezzati. E non sempre per errore loro, ma perché lo
Stato, il garante di quelli stessi conti, a volte ha semplicemente
sbagliato, mentre in altri casi per la disperata necessità di drenare
fondi gli ha ammollato il cerino bollente in mano. Con il risultato, che
con le casse in rosso, e senza entrate certe sulle quali contare, i
comuni bloccano i lavori già iniziati e necessari come le
ristrutturazioni delle scuole, si mettono in crisi le aziende che
avevano vinto gli appalti e si privano i cittadini di opere per le quali
hanno già tirato fuori i soldi.
I video e le trascrizioni delle due inchieste saranno resi disponibili sul nostro sito www.report.rai.it pochi minuti dopo la fine della trasmissione.
Nessun commento:
Posta un commento
Qui puoi lasciare un commento oppure dei suggerimenti