Segnalo questo interessantissimo articolo di Beppe Grillo che permette di capire ed approfondire perchè Wikileaks ed Assange è tanto ricercato ed odiato e spiega questioni nevralgiche.
http://www.beppegrillo.it/2012/08/assange_e_il_futuro_del_mondo.html#comments
Ecco alcuni stralci che segnalo:
Il 3 agosto, con un anticipo rispetto alla scadenza di 16 mesi, la presidente della Repubblica Argentina, Cristina Kirchner,
si presenta alla sede di Manhattan del FMI con il suo ministro
dell’economia e il ministro degli esteri ecuadoregno Patino, in
rappresentanza di “Alba” (acronimo che sta per Alianza
Laburista Bolivariana America), l’unione economica tra Ecuador, Colombia
e Venezuela. La Kirchner si fa fotografare e riprendere dalle
televisioni con un gigantesco cartellone che mostra un assegno di 12
miliardi di euro intestato al FMI con scadenza 31 dicembre 2013, che il
governo argentino ha versato poche ore prima. “Con questa tranche,
l'Argentina ha dimostrato di essere solvibile, di essere una nazione
responsabile, attendibile e affidabile per chiunque voglia investire i
propri soldi. Nel 2003 andammo in default per 112 miliardi di dollari,
ma ci rifiutammo di chiedere la cancellazione del debito: scegliemmo la
dichiarazione ufficiale di bancarotta e chiedemmo dieci anni di tempo
per restituire i soldi a tutti, compresi gli interessi. Per dieci,
lunghi anni, abbiamo vissuto nel limbo. Per dieci, lunghi anni, abbiamo
protestato, contestato e combattuto contro le decisioni del FMI che
voleva imporci misure restrittive di rigore economico sostenendo che
fossero l’unica strada. Noi abbiamo seguito una strada opposta: quella
del keynesismo basato sul bilancio sociale, sul benessere equo
sostenibile e sugli investimenti in infrastrutture, ricerca,
innovazione, investendo invece di tagliare. Abbiamo risolto i nostri
problemi. Ci siamo ripresi e siamo in grado di saldare l’ultima tranche
con 16 mesi di anticipo. Le idee del FMI e della Banca Mondiale sono
idee errate, sbagliate. Lo erano allora, lo sono ancor di più oggi. Chi
vuole operare, imprendere, creare lavoro e ricchezza, è benvenuto in
Argentina: siamo una nazione che ha dimostrato di essere solvibile,
quindi pretendiamo rispetto e fedeltà alle norme e alle regole, da parte
di tutti, dato che abbiamo dimostrato, noi per primi, di rispettare i
dispositivi del diritto internazionale.”. Subito dopo la Kirchner
ha presentato una denuncia formale contro la Gran Bretagna e gli Usa al
WTO, coinvolgendo il FMI grazie ai file messi a
disposizione da
Wikileaks, cioè Assange.
....
Grazie ad Assange, dato che il suo gruppo ha tutte le trascrizioni di
diverse conversazioni in diverse cancellerie del globo, che coinvolgono
gli Usa, la Gran Bretagna, la Francia, l’Italia, la Germania, il
Vaticano, dove l’economia la fa da padrone. Osama Bin Laden
è stato mandato in soffitta e sostituito da John Maynard Keynes. Lui è
diventato il nemico pubblico numero uno delle grandi potenze; in queste
lunghe conversazioni si parla di come mettere in ginocchio le economie
sudamericane, come portar via le loro risorse energetiche, come impedir
loro di riprendersi e crescere, come impedire ai governi di far passare i
piani economici keynesiani applicando invece i dettami del FMI il cui
unico scopo consiste nel praticare una politica neo-colonialista a
vantaggio soprattutto di Spagna, Italia e Germania, con capitali
inglesi. Gran parte dei file sono già resi pubblici su internet. Gran
parte dei file sono offerti da Assange all’ambasciatore in Gran Bretagna
dell’Ecuador, la prima nazione del continente americano, e unica
nazione nel mondo occidentale dal 1948, ad aver applicato il concetto di
“debito immorale” ovvero “il rifiuto politico e tecnico di
saldare alla comunità internazionale i debiti consolidati dello Stato
perché ottenuti dai precedenti governi attraverso la corruzione, la
violazione dello Stato di Diritto, la violazione di norme costituzionali”.
....
Il colpo decisivo viene dato da una notizia esplosiva resa pubblica (non a caso) il 4 agosto del 2012. “Julian
Assange ha firmato il contratto di delega con il magistrato spagnolo
Garzòn che ne rappresenta i diritti legali a tutti gli effetti in ogni
nazione del globo”. Chi è Garzòn? E’ il nemico pubblico numero uno
della criminalità organizzata. E’ il nemico pubblico numero uno
dell’Opus Dei. E’ il più feroce nemico di Silvio Berlusconi. E’ in
assoluto il nemico più pericoloso per il sistema bancario mondiale.
Magistrato spagnolo con 35 anni di attività ed esperienza alle spalle,
responsabile della Procura reale di Madrid, ha avuto tra le mani i più
importanti processi spagnoli degli ultimi 25 anni. Esperto in “media & finanza” e soprattutto grande esperto
in incroci azionari e finanziari, salì alla ribalta internazionale nel
1993 perché presentò all’Interpol una denuncia contro Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri
(chiedendone l’arresto) relativa a Telecinco, Pentafilm, Fininvest,
Reteitalia e Le cinq da cui veniva fuori che la Pentafilm (Berlusconi e
Cecchi Gori soci, cioè PD e PDL insieme) acquistava a 100$ i diritti di
un film alla Columbia Pictures che rivendeva a 500$ alla Telecinco che
li rivendeva a 1000$ a Rete Italia che poi in ultima istanza vendeva a
2000$ alla Rai, in ben 142 casi tre volte: li ha venduti sia a Rai1 che a
Ra2 che a Rai3. Lo stesso film. Cioè la Rai ha pagato i diritti di un
film 20 volte il valore di mercato e l’ha acquistato tre volte, così
tutti i partiti erano presenti alla pari. Quando si arrivò al nocciolo
definitivo della faccenda, Berlusconi era presidente del consiglio,
quindi Garzòn venne fermato dalla UE. Ottenne una mezza vittoria. Chiuse
la Telecinco e finirono in galera i manager spagnoli. Ma Berlusconi
rientrò dalla finestra nel 2003 come Mediaset. Si riaprì la battaglia,
Garzòn stava sempre lì. Nel 2006 pensava di avercela fatta, ma il
governo italiano di allora (Prodi) aiutò Berlusconi a uscirne. Nel 2004
aprì un incartamento contro papa Woytila e contro il managament dello
Ior in Spagna e in Argentina, in relazione al finanziamento e sostegno
da parte del Vaticano delle giunte militari di Pinochet e Videla in
Sudamerica. Nel 2010 Garzòn si dimise andando in pensione, ma aprì uno
studio di diritto internazionale dedicato esclusivamente a “media & finanza”
con sede all’Aja in Olanda. E’ il magistrato che è andato a mettere il
naso negli affari più scottanti, in campo mediatico, dell’Europa, degli
ultimi venti anni. In quanto legale ufficiale di Assange, il giudice Garzòn
ha l’accesso ai 145.000 file ancora in possesso di Assange che non sono
stati resi pubblici. Ha già fatto sapere che il suo studio è pronto a
denunciare diversi capi di stato occidentali al tribunale dei diritti
civili con sede all’Aja. L’accusa sarà “crimini contro l’umanità, crimini contro la dignità della persona”.
La battaglia è dunque aperta. E sarà decisiva soprattutto per il futuro
della libertà in Rete. In Usa non fanno mistero del fatto che lo
vogliono morto. Anche gli inglesi. Ma hanno non pochi guai perché, nel
frattempo, nonostante sia abbastanza paranoico (e ne ha ben donde)
Assange ha provveduto a tirar su un gruppo planetario che si occupa di
contro-informazione (vera non quella italiana). I suoi esponenti sono
anonimi. Nessuno sa chi siano. Non hanno un sito identificato.
Semplicemente immettono in rete dati, notizie, informazioni, eventi.
Poi, chi vuole sapere sa dove cercare e chi vuole capire capisce. Quando
la temperatura si alza, va da sé, il tutto viene in superficie. E
allora si balla tutti. In Sudamerica, oggi, la chiamano “British dance”. Speriamo soltanto che non abbia seguiti dolorosi o sanguinosi.
....
Nessun commento:
Posta un commento
Qui puoi lasciare un commento oppure dei suggerimenti