Salute - Potere del guarana'


 
 

Guaranà alleato del metabolismo


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Il guaranà è una pianta di origine sudamericana nota per le sue proprietà energizzanti analoghe a quelli del caffè: oggi se ne scoprono nuove qualità benefiche

Guaranà, un toccasana dalla foresta amazzonica

 

Ipertensione? Obesità? Sindrome metabolica? Un modo per prevenirle potrebbe essere il consumo regolare di guaranà. Ad affermarlo è uno studio pubblicato dalla rivista Phytotherapy Research opera dei ricercatori della Universidade Federal de Santa Maria (Brasile). L'analisi ha valutato l'associazione tra consumo di guaranà e alcuni importanti parametri che risultano anomali nelle patologie come l'ipertensione e i disturbi metabolici.

Il guaranà aiuta a perdere peso...

La pianta di guaranà è da tempo conosciuta per essere una fonte ricca di caffeina e importanti molecole bioattive come i tannini e le catechine. Diversi esperimenti hanno dimostrato in passato che il guaranà, oltre ad avere una notevole capacità anti-ossidante, può essere un buon anti-microbico. Non solo, l'estratto sembrerebbe capace di far perdere peso aumentando il metabolismo basale, ovvero quel parametro che indica la quantità di energia che il nostro corpo deve consumare quando si trova a riposo.

...e ci tiene alla larga dei disturbi metabolici

Lo studio dei ricercatori brasiliani ha coinvolto un gruppo di circa 600 persone a partire dai 60 anni di età. Gli individui sottoposti ai test sono stati divisi in due gruppi. Il primo era composto da persone che hanno sempre consumato guaranà regolarmente, il secondo invece da chi non ne ha mai fatto uso. Dai risultati è emerso che il consumo regolare di guaranà era associato a una minor prevalenza di ipertensione, obesità e sindrome metabolica. Come dichiara il dottor da Costa Krewer, principale autore dello studio, "i risultati indicano che chi consuma guaranà potrebbe essere meno soggetto a sviluppare alcuni disturbi metabolici in età avanzata. La sua assunzione potrebbe dunque contribuire positivamente a prevenire questi disturbi anche se va ancora valutata in maniera compelta la relazione causa-effetto".

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