Con
 sentenza del    12 luglio, la Corte di Giustizia della UE ha confermato
 il divieto di    commercializzare le sementi delle varietà tradizionali
 e diversificate    che non sono iscritte nel catalogo ufficiale 
europeo.
Fin
 dal 1998 è in    vigore una direttiva della Comunità europea che 
riserva la    commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte 
sementiere (le    note multinazionali) vietandolo agli agricoltori. Ciò 
che i contadini    hanno fatto per millenni è diventato così, di colpo, 
un delitto (il    matrimonio fra omosessuali è invece legale). Con 
questa sentenza sono    messe fuorilegge anche le associazioni di 
volontari impegnati nel    recupero delle varietà antiche e tradizionali
 – ne esistono di    benemerite anche in Italia – che commettono appunto
 questo crimine:    preservano e distribuiscono a chi le chiede sementi 
fuori del catalogo    ufficiale.
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